Il caso
Bari, chili di immondizia e roghi notturni: al San Paolo una discarica a cielo aperto VIDEO
In più di una circostanza, infatti, sono appiccati fuochi di notevoli dimensioni per bruciare l’immondizia ammassata
BARI- Un accumulo smisurato di rifiuti, una zona che potrebbe distinguersi per il verde dei parchi circostanti risulta, invece, troppo spesso deturpata. Via Cifariello nel quartiere San Paolo si trasforma in un’autentica discarica a cielo aperto.
In pieno giorno è facile trovare chili di pattume di ogni genere, sparsi per strada: dalla plastica all’organico in grandi quantità, fino a reperire resti di mobili, vetrate, persino elettrodomestici abbandonati. Ma l’aspetto più grave è quanto accade di notte: in più di una circostanza, infatti, sono appiccati fuochi di notevoli dimensioni per bruciare l’immondizia ammassata. Fin troppo facile intuire le conseguenze di tali azioni: in pochi minuti, la zona è invasa da un’aria irrespirabile, ma soprattutto si crea il concreto rischio di emissioni tossiche, data la natura dei materiali bruciati. E pensare che, invece, il rione dovrebbe caratterizzarsi per gli ampi spazi naturali (proprio nelle vicinanze sorge il parco Giovanni Paolo II), nonché per i tanti murales di interesse artistico.
Un allarme di antica origine «Purtroppo parliamo di un fenomeno che non ha una matrice recente», spiega Chiara Riccardi, consigliera del III Municipio, nonché presidente della commissione per le politiche commerciali e culturali. «Mi sono personalmente occupata più volte di una situazione incresciosa, segnalandola alla precedente amministrazione comunale. Come Municipio, continuamente ci attiviamo in sinergia con l’Amiu che ogni tre giorni raccoglie l’accumulo di rifiuti e pulisce completamente l’area. Tuttavia, il problema si ripresenta puntualmente, nelle medesime condizioni».
L’ipotesi è che i conferimenti illegali non arrivino soltanto da chi abita nei paraggi. «Sono convinta - prosegue Chiara Riccardi - che ormai sia entrata nella prassi comune l’idea di poter liberamente accumulare rifiuti nella zona, senza alcun tipo di vincolo. Pertanto, a mio avviso arriva immondizia anche dai quartieri limitrofi al San Paolo, data la quantità di pattume che arriva ad accumularsi. Non possiamo trovare alibi: si tratta davvero di un malcostume diffuso che possiamo combattere nell’immediato soltanto con una forte opera di sensibilizzazione».
Urgono soluzioni radicali Scontato, però, che occorrano soluzioni più strutturate. «Le strade del quartiere si presterebbero perfettamente alle isole ecologiche intelligenti annunciate dal Comune, ma per attrezzarle occorre tempo», conclude Chiara Riccardi. «Nel frattempo, l’auspicio è che i contravventori siano individuati: abbiamo previsto le foto trappole proprio al fine di sanzionare a dovere chi ha commesso un reato dalle gravi ripercussioni. I fuochi, a quanto risulta, sono stati appiccati raramente, ma l’addensamento di rifiuti provoca anche l’arrivo in gran numero di ratti, zanzare e scarafaggi che poi finiscono con il penetrare nelle abitazioni circostanti. Le sequele di simili comportamenti si ampliano davvero ad ampio raggio: per evitarle, occorre agire con prontezza e massimo rigore».