Il caso
Fiera del Levante, l’arcivescovo Satriano non partecipa alla cerimonia di apertura: «Soltanto una indisposizione»
Erano trent’anni che un vescovo di Bari non saltava l’inaugurazione della Campionaria. L'ipotesi di un segnale di dissenso nei confronti del sindaco Leccese smentita dall'interessato: ricostruzioni non corrette
BARI - Non è passata inosservata l’assenza alla cerimonia di monsignor Giuseppe Satriano, anche perché erano trent’anni che un vescovo di Bari non saltava l’inaugurazione della Fiera del Levante. Ma stavolta la sedia riservata al massimo rappresentante della Curia locale, in prima fila, a poca distanza dal prefetto, è stata occupata dal vicario generale don Enrico Dabbicco.
Un’assenza pesante che, secondo qualcuno, potrebbe essere interpretata come un segnale di dissenso nei confronti del sindaco barese Vito Leccese che giovedì ha ricevuto Marco Cappato, insieme ad alcuni altri rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni, che si batte per il riconoscimento del diritto al suicidio medicalmente assistito. «Per cultura e formazione - aveva dichiarato Leccese al termine dell’incontro - sono da sempre vicino alle battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti sociali e civili, e sono al fianco dell'associazione Luca Coscioni nel suo impegno a difesa di diritti a tutt'oggi negati e per la libertà di cura e di ricerca». Una posizione che a monsignor Satriano potrebbe non essere piaciuta.
Ma secondo quanto riferito in una nota diffusa dalla curia Diocesana di Bari-Bitonto, alla base della decisione dell’arcivescovo Satriano di non prendere parte alla Fiera del Levante, presa il giorno prima dell’inaugurazione, c’è solo una semplice indisposizione che lo ha obbligato a declinare l’invito, garantendo la rappresentanza della diocesi attraverso la presenza del vicario generale.