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Bari, il sindaco Leccese liquida i Cinque Stelle: revocato l'assessore Diomede. L'ira del Movimento contro i consiglieri eletti: «Venuti meno agli accordi»
Dopo il caos durante la riunione in cui i grillini si sono dichiarati fuori dalla maggioranza. Il primo cittadino: «Stanco di aspettare, la città merita rispetto».
BARI - Raffaele Diomede non è più assessore al Comune di Bari. Lo ha deciso il sindaco Vito Leccese, che ha revocato la delega all'educatore indicato dai vertici nazionali del Movimento 5 Stelle tramite il segretario provinciale Raimondo Innamorato. Diomede è il secondo assessore revocato in sei giorni dopo Carlotta Nonnis Marzano, che ha perso il posto a 24 ore dalla designazione per via di alcuni post offensivi contro il Papa e la Meloni.
E' dunque evidente l'irritazione del primo cittadino di Bari nei confronti dei grillini, dopo che mercoledì nel primo Consiglio comunale il grillino Antonello Delle Fontane aveva dichiarato l'appoggio esterno alla maggioranza in polemica con la designazione di Diomede. A quel punto l'interessato si era offerto, in maniera molto corretta, di dimettersi, ma i Cinque Stelle avevano aperto un tavolo con gli esponenti nazionali dal quale non è uscita alcuna decisione. Leccese, che ieri aveva chiesto con insistenza di conoscere le determinazioni del partito, ha dunque firmato il decreto di revoca della delega alla Legalità, pur senza dimenticare i ringraziamenti a Diomede «per essersi messo a disposizione»: «Rispetto tutti, ma chiedo anche a tutte le forze politiche di rispettare anzitutto la città». E ora la partita si riapre, facendo emergere lo scontro interno al Movimento.
«Sono mesi - è la dichiarazione ufficiale di Leccese - che con attenzione e tanta pazienza cerco di comporre prima una coalizione e poi una squadra di governo che rappresenti tutte le sensibilità del campo progressista, ambientalista e pacifista. Non sono stato solo ed ho avuto, voglio dirlo, aiuto e incoraggiamenti in questa direzione. Gli esiti del voto avrebbero potuto consentirmi scelte muscolari, ma ero e sono consapevole che a Bari si scrive qualcosa di più che una storia cittadina. Per questo ho ascoltato tutti e chiesto e valutato opinioni e punti di vista. Ho anche atteso le riflessioni interne alle singole forze politiche e dato ampio spazio al dibattito, interno ed esterno, in maniera trasparente. Ora, però, questo tempo è scaduto e ho il dovere di mettere fine a questa situazione di incertezza politica per dare spazio e tempo al lavoro dell’amministrazione che c’è, come c’è stata in questi giorni, e già lavora nell’interesse di Bari.
«La giunta - prosegue Leccese - da oggi lavorerà con nove assessori, come stiamo facendo già in questi giorni e lo farà fino a quando sarà necessario. Da questo momento l’unico nostro obiettivo deve essere quello di lavorare per la città, a cominciare dai quartieri che in questi anni si sono sentiti più trascurati. Per questo motivo lunedì, accompagnato dagli assessori della giunta comunale, sarò a San Pio per incontrare la presidente e i consiglieri di Municipio e alcuni referenti di attività e presidi nel quartiere».
Da parte sua Diomede ha confermato che già mercoledì aveva annunciato la sua disponibilità a lasciare la giunta. «Ho rimesso il mandato nelle mani del sindaco Leccese, che con un atto di assoluta fiducia nei miei confronti e nei confronti della mia storia personale, mi aveva conferito, perché ciò che mi ha sempre mosso nella vita è l'impegno verso gli emarginati, i più fragili, i giovani. Non ho mai cercato - aggiunge - e mai lo farò, incarichi, prebende o favoritismi politici perché non vi è bene più assoluto dell'onestà, del sacrificio personale e della solidarietà. Ringrazio il Movimento 5 Stelle nella persona dei coordinatori regionale e provinciale, del presidente Conte e della vice presidente Paola Taverna, per aver intuito che in tema di lotta alla mafia e di legalità, più che di incarichi politici, la città di Bari ha bisogno di donne e di uomini di buona volontà con una comprovata esperienza e storia personale».
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere Delle Fontane. «Va ancora una volta specificato - ha scritto su Facebook - che la nostra ferma presa di posizione era ed è nei confronti di una modalità operativa che non abbiamo condiviso e che non rispecchia i principi fondanti del Movimento 5 Stelle e del nuovo corso voluto dal presidente Giuseppe Conte. Il rischio che passi il concetto che si riduce tutto a una questione personalistica, come dichiarano il coordinatore regionale e provinciale, è alto e pertanto va ribadito che non vi è alcuna critica personale nei confronti di Raffaele Diomede. Una cosa è certa in uno scontro diplomatico, all'interno di una forza politica, tutti devono essere pronti a fare un passo indietro, anche il sottoscritto, per trovare una soluzione che ci permetta di tornare a lavorare compatti per il bene della città di Bari. Per questo, nelle scorse ore, più precisamente nella riunione di mercoledì sera, apprezzando il passo di lato di Raffaele Diomede, avevamo proposto come soluzione il nome di Italo Carelli».
Proprio dopo questa dichiarazione è emersa l'irritazione dei vertici romani del Movimento 5 Stelle verso il suo stesso gruppo consiliare. Fonti romane hanno fatto trapelare tramite l'Ansa «irritazione per il comportamento del consigliere comunale di Bari, Antonello Delle Fontane». «La sua decisione di non appoggiare la Giunta è stata inaspettata», è il ragionamento fatto dai vertici stellati. L'accusa è quella di aver portato a «un cambio di linea politico non concordato con nessuno». L'effetto, quindi, è stato porre in discussione «l'impegno preso con gli elettori di sostenere il vincitore del campo progressista» e, quindi, Vito Leccese in base a «un accordo trasparente fatto alla vigilia delle elezioni». L'apprezzamento ribadito dai consiglieri nei confronti di Raffaele Diomede rende «ancora più grave questo comportamento che ne ha determinato la revoca».