Politica

Bari, Leccese presenta la sua giunta ma le polemiche non mancano. Introna verso la delega all'Urbanistica

Redazione Cronaca Bari

Leonetti pronto a diventare «sindaco della notte»: si occuperà dei problemi della movida

BARI - Oggi inizia l’era Leccese. Dopo le ore turbolente che hanno accompagnato la formazione della Giunta (con uno dei dieci assessori, Carlotta Nonnis Marzano, dimissionaria ancora prima di firmare la nomina), l’esecutivo del sindaco di Bari Vito Leccese questa mattina si presenta alla città.

E poi mercoledì toccherà ai 36 consiglieri eletti nel primo Consiglio comunale che avrà all’ordine del giorno il giuramento del sindaco e l’elezione del presidente e vicepresidente del Consiglio comunale (il primo indicato da Leccese nel nome di Romeo Ranieri).

Intanto oggi in sala giunta, accanto al primo cittadino, siederanno per la prima volta Giovanna Iacovone (Rigenerazione urbana e sociale, alla Prossimità e alla Transizione digitale); Elisabetta Vaccarella (Giustizia, Benessere sociale e Diritti civili); Raffaele Diomede (Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale; Domenico Scaramuzzi (Cura del territorio, Opere pubbliche, Reti e Mobilità sostenibile) e Diego De Marzo (Bilancio e Fiscalità locale, Tributi e Aziende partecipate). Oltre a questi ci sarà Elda Perlino (Clima, Transizione ecologica e Ambiente), che prende il posto di Nonnis Marzano, coinvolta a poche ore dalla nomina dalle polemiche per alcune esternazioni sui social contro il Papa.

Torneranno inoltre ad occupare una poltrona, diversa dalla precedente, Vito Lacoppola (Pubblica istruzione, Città universitaria); Pietro Petruzzelli (Sviluppo locale e Blue economy, Rapporto mare-costa, Turismo e Marketing territoriale); Carla Palone (Vivibilità urbana, Polizia locale e Protezione civile); Paola Romano (Culture).

Il sindaco Leccese, però, ha fatto di più, e ha scelto anche un proprio delegato che affiancherà la Giunta con delega del «Sindaco della Notte»: Lorenzo Leonetti, cui spetterà il compito di definire le strategie per il miglioramento della vivibilità urbana degli spazi pubblici interessati dalla «movida». Leonetti, che ha saputo della nomina dalla località dove sta trascorrendo le vacanze, ironizza su quello che lo aspetta: «Farò la mattina l’ufficiale di marina (la sua professione, ndr), il pomeriggio il Presidente del Consiglio comunale (almeno nella prima seduta, ndr), la sera il sindaco della notte». Oggi incontrerà Leccese per «chiarimenti» sul suo ruolo, spiegando che «non è importante l’incarico ma fare politica». È intenzionato ad accettare, ma vuole prima capire con il sindaco se il suo potrà essere un «ruolo autonomo». Voci di corridoio parlano anche di una probabile delega all’Urbanistica per il consigliere Pierluigi Introna, il più suffragato della lista «Leccese Sindaco».

La mancata assegnazione di un assessorato alla lista è stata letta con «delusione» dagli attivisti del comitato «È ora», giovani, studenti, lavoratori e precari, secondo i quali «la ricerca di replicare l’unità del campo largo del centrosinistra, a quanto pare, ha richiesto un sacrificio alla lista “Leccese Sindaco” che avevamo contribuito a creare ed animare politicamente. Non possiamo negare di essere sorpresi dai tempi e dai modi con i quali ci è stata comunicata questa valutazione che contraddice radicalmente il contenuto e gli intendimenti delle consultazioni svoltesi fino a poche ore prima della pubblicazione della squadra del sindaco». Non saranno in Consiglio comunale, «ma non abbiamo alcuna intenzione di smobilitare - dicono -. Resteremo in campo a presidio del programma e delle istanze per le quali siamo stati sostenuti: la lotta all’overtourism, il diritto alla casa, la risposta alla deindustrializzazione, il diritto ad un lavoro giusto e dignitoso, la trasformazione di Bari in una città universitaria, la lotta all’emigrazione di massa giovanile, una città inclusiva più vivibile e più equa».

Intanto sul caso Nonnis Marzano non si placano le polemiche, con il senatore barese di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre che annuncia «un’interrogazione al Ministro dell’Università Bernini», per il «danno all’immagine della città di Bari, ma anche e forse soprattutto alla sua Università», di cui la biologa è ricercatrice.

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