Il caso
Bari, nella polveriera del carcere un agente ha sventato la rivolta
La ricostruzione dei disordini scatenati sabato da due detenuti ubriachi e uno con problemi psichiatrici. Poca sorveglianza per via delle ferie
BARI - Avrebbe potuto trasformarsi in una rivolta con conseguenze ben più gravi quella che dal carcere definiscono una «azione di opposizione» messa in scena sabato sera da quattro detenuti, due dei quali ubriachi e uno affetto da patologie psichiatriche. Per circa due ore i quattro, dopo aver aggredito e ferito l’agente penitenziario, l’unico in servizio nella sezione, che tentava di riportarli in cella, hanno tenuto sotto scacco la struttura, impedendo anche ad un infermiere di lasciare la sezione. Fino a quando un agente si è offerto «in ostaggio» al posto dell’operatore sanitario. Lo stesso agente che ha portato a termine la trattativa con i detenuti, di fatto sedando la protesta, mentre una trentina di colleghi avevano nel frattempo raggiunto la casa circondariale provenienti anche da altre strutture penitenziarie della regione...
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