I DATI
A Bari il report 2023 di Banca d'Italia: «Il reddito delle famiglie pugliesi non cresce»
Inoltre, uno studente pugliese su tre tra quelli che si iscrivono all’università preferisce ancora iscriversi in Atenei fuori regione.
BARI - Il reddito delle famiglie pugliesi non cresce, resta stabile nel 2023: è quanto emerge dal report di Banca d’Italia presentato oggi a Bari. I redditi delle famiglie «in termini reali hanno ristagnato per effetto della crescita dei prezzi e della debole dinamica retributiva», si legge. I consumi, che si erano ridotti durante la pandemia con un contestuale accumulo di risparmio, hanno progressivamente rallentato nel corso del 2023, dopo il forte recupero del 2022. L'inflazione, nonostante si sia molto attenuata dalla fine del 2023, ha contribuito ad aumentare anche il costo dei beni essenziali, rendendone più difficoltoso l’acquisto per le famiglie in condizioni di indigenza. «La crescita dei prestiti alle famiglie - si legge ancora - si è indebolita lo scorso anno e nei primi mesi del 2024: sull'andamento ha inciso principalmente quello dei mutui abitativi, le cui nuove erogazioni sono diminuite, risentendo soprattutto della minore domanda. I mutui a tasso fisso, divenuti in corso d'anno più convenienti rispetto a quelli indicizzati, hanno costituito la quasi totalità dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni. L'aumento del credito al consumo è invece proseguito, ma con intensità inferiore a quella del 2022».
UNIVERSITA': UNO STUDENTE SU TRE SI ISCRIVE FUORI REGIONE
Secondo il report, inoltre, uno studente pugliese su tre tra quelli che si iscrivono all’università preferisce ancora iscriversi in Atenei fuori regione. Nel 2022 il tasso di immatricolazione dei giovani residenti in Puglia era del 52%, in crescita di 7,2 punti dal 2010. Il tasso di immatricolazione si riduce però al 39,4% se si considerano solo gli iscritti negli Atenei in Puglia. Gli studenti pugliesi in uscita, rispetto a chi rimane in regione, presentano voti di diploma più alti, hanno frequentato un liceo e nell’anno di diploma hanno ottenuto punteggi maggiori nelle prove Invalsi.
OCCUPAZIONE: CRESCIUTA DEL 2,1% NEL 2023 MA «CON MINORE INTENSITA' DEL 2022»
«La crescita ha indubbiamente rallentato, ma nonostante questo lieve calo la situazione delle imprese resta positiva, solida dal punto di vista patrimoniale e finanziario». Lo ha detto il direttore della sede di Bari di Banca d’Italia, Sergio Magarelli, durante la presentazione del report 2023 delle economie regionali.
«I livelli occupazionali - ha rilevato - sono in crescita e nella direzione giusta, verso rapporti stabili e qualificati. C'è ancora tanta strada da fare per rendere questa terra attrattiva per tutti, ma la Puglia dà segnali di vivacità. La situazione degli enti pubblici appare equilibrata, pur evidenziando alcuni ritardi, in particolare nell’attuazione del Pnrr, ma non possiamo non considerare il peso che hanno i ridotti organici. La Puglia è pronta per il balzo ma la sfida che ci attende è quella demografica, e poi quella della produttività».
Nel 2023 in Puglia l’occupazione è cresciuta del 2,1% ma «con minore intensità rispetto al 2022», evidenzia il report di Banca d’Italia. Nell’ultimo triennio l’andamento ha permesso di superare i livelli pre pandemia di circa 76mila unità. Anche l'offerta di lavoro è aumentata dell’1,4%, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito all’11,6%, ma superiore alla media italiana di circa 4 punti.
Alla crescita nel 2023 hanno contribuito sia il lavoro autonomo sia quello alle dipendenze; le assunzioni nette sono cresciute soprattutto nei servizi, in particolare nel commercio e nel turismo, mentre sono diminuite nelle costruzioni.
«Nei prossimi anni - si legge nel report - la partecipazione al mercato del lavoro potrebbe però risentire intensamente dell’evoluzione della popolazione, prevista in forte calo, e dell’innalzamento dell’età media. L’aumento dell’offerta ha riguardato soprattutto i lavoratori più qualificati, che però continuano a rappresentare una quota relativamente bassa della forza lavoro e della popolazione, riflettendo anche la scarsa capacità della regione di attirare e trattenere il capitale umano».
PNRR: 8 MILIARDI DI RISORSE ASSEGNATI IN PUGLIA
In Puglia risultano assegnati ai soggetti attuatori pubblici nazionali e locali circa 8 miliardi di risorse Pnrr, a livello pro capite il dato è superiore alla media italiana, 2.112 euro contro i 1.902. Lo rileva il report di Banca d’Italia presentato oggi a Bari.
Le amministrazioni hanno bandito gare per un valore stimato di 3,4 miliardi, meno della metà delle risorse da sottoporre a gara, un dato inferiore a quello nazionale che supere il 57%. Oltre il 60% degli importi delle gare risulta aggiudicato, il 69% in Italia. Con riferimento alle sole opere pubbliche, in Puglia risultano bandite gare per un valore di 2,7 miliardi, di cui 64% aggiudicate contro il 74% di media nazionale.