Malasanità
Bari, morta dopo una colonscopia: assolti i sedici anestesisti
La paziente era ricoverata al Policlinico di Bari
BARI - Assolti «perché il fatto non costituisce reato» i sedici medici imputati per la morte di una paziente, avvenuta quasi nove anni fa nel Policlinico di Bari. La donna, Luciana Stinchi, 77 anni, era andata in ospedale per una colonscopia dalla quale non si è più svegliata. Era il primo ottobre 2015. Un susseguirsi di complicanze portarono la paziente al decesso in 19 giorni, dopo essere stata sottoposta a due diversi interventi. Ora un giudice, nonostante i reati siano ormai prescritti, ha stabilito nel merito la non colpevolezza dei medici che la curarono in quelle settimane. Inizialmente gli indagati erano 35, tra medici e infermieri di quattro diversi reparti del Policlinico. Poi la Procura archiviò la posizione di 17 di loro e per gli altri 18 si è celebrato il processo.
Il Tribunale ha ora assolto l’allora primario della Rianimazione «Brienza», il professor Francesco Bruno, e i 15 anestesisti che si alternarono nei turni in reparto in quelle settimane: Maria Pia Cecere, Antonio Civita, Fabrizio Bellacosa, Antonio Anelli, Roberto Cataldo Lombardi, Vincenzo Malcangi, Cinzia Di Venosa, Gianluca Altamura, Lidia Dalfino, Ilaria Donadio, Domenico Nicola Lorusso, Maria Josephine Mura Ondok, Antonia Samantha Vilardi, Maria Teresa Giglio, Caterina Campagna (difesi dagli avvocati Francesco Brienza, Francesco Carulli, Giuseppe Dalfino, Giangregorio De Pascalis, Michele Laforgia, Giuseppe Mariani, Vincenzo Miccolis, Gaspare Sansevrino, Nicola Selvaggi). Per altre due dottoresse è stata dichiarata la prescrizione dei reati.
Ecco la storia. Il medico curante della signora Stinchi le aveva prescritto una colonscopia per approfondire alcuni disturbi intestinali che la donna aveva avuto. L’esame fu programmato per il primo ottobre nel reparto di Gastroenterologia del Policlinico. Le fu somministrato un farmaco per alleviare eventuali dolori ma dalla sedazione, la signora non si è più svegliata. Dopo l’esame, quindi, fu intubata e sottoposta a un intervento di pneumotorace nel quale - denunciavano i familiari - sarebbero state lesionate le vie aeree. Quindi il ricovero immediato in Rianimazione. Nei giorni successivi fu sottoposta ad ulteriori accertamenti e consulti e ad un intervento toracico, fino al decesso il 19 ottobre nel reparto di Chirurgia toracica.
Sulla base della consulenza tecnica, la Procura riteneva che i medici avessero aspettato troppo nell’eseguire l’ultima operazione, adottando un atteggiamento definito «attendista», che avrebbe «privato la paziente di qualsivoglia possibilità di sopravvivere».
Le difese degli imputati hanno invece evidenziato come proprio la consulenza medico legale evidenziasse che «la condizione clinica della signora Stinchi fu valutata e monitorata in modo esente da censure».