Trasporti difficili
Vita da pendolari: nel Barese bus stracolmi e disagi
Sotto accusa la tratta Fse da Bari a Martina, c’è chi resta a piedi. Potenziati i collegamenti per favorire i turisti ma le corse non bastano e i viaggiatori ne pagano le conseguenze
BARI - Non si trasporta così anche il bestiame? Può un autobus di linea delle Ferrovie del Sud Est, omologato per il trasporto di una cinquantina di passeggeri (buon peso), conducente compreso, caricarne fino quasi ad ottanta con armi e bagagli al seguito e lasciarne per terra altri, strada facendo, seppure regolarmente dotati di biglietto e con l’urgenza di raggiungere il posto di lavoro, piuttosto che il luogo di studi?
Dura la vita dei pendolari sulla tratta Martina Franca-Bari, viaggiatori per diletto e per necessità, sul tanto reclamizzato Trulli link, ideato da Fse per raggiungere la Valle d’Itria in autobus attraverso luoghi suggestivi come Locorotondo, tra i borghi più belli d’Italia, Alberobello, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e Martina Franca, dove ammirare la splendida architettura barocca, dedicata a quanti, soprattutto tra i turisti, scelgono di raggiungere i più bei borghi della Puglia lasciando l’auto a casa.
Il Trulli link (traduzione «collegamento con i trulli») parte da Largo Sorrentino, in via Capruzzi a Bari ed effettua quattro fermate intermedie: Turi, Putignano, Alberobello, Locorotondo. Finisce la sua corsa a Martina Franca in Viale Europa. Stesso percorso al contrario. Prezzo del biglietto 5,20 euro solo andata.
Il collegamento è utilissimo per i visitatori, italiani e stranieri, che vogliono scoprire le bellezze della Valle d’Itria un po’ meno per gli autoctoni, per i pendolari. La destagionalizzazione dei flussi turistici è già una realtà sul Trulli Link che infatti porta avanti e dietro francesi, inglesi, tedeschi, norvegesi, giapponesi, spagnoli, albanesi e chi più ne ha più ne metta, lungo la ss 100 (da Bari a Casamassima) e la ss 172 dei Trulli (da Casamassima a Martina) per ben 12 mesi l’anno.
A partire dal mese di aprile i turisti si moltiplicano, il trasporto diventa critico e Ferrovie del Sud Est corre ai ripari incrementando i posti offerti a bordo dei propri bus da e per la Valle d’Itria. Dalle 15 corse al giorno si passa a 25 corse, di cui sei aggiuntive tra Bari e Alberobello e quattro in più tra Bari e Martina Franca, per un totale di 1.400 posti offerti al giorno, dal lunedì al sabato. La domenica e nei giorni festivi il servizio passa da 14 corse al giorno a 18 corse per un totale di 1.000 posti offerti al giorno. I tempi di percorrenza sono paragonabili con quelli impiegati in macchina: un’ora e 5 minuti per raggiungere Alberobello da Bari e un’ora e mezza per Martina Franca con il vantaggio di arrivare nelle vicinanze dei centri storici senza impiegare tempo e costi aggiuntivi per la ricerca di un parcheggio.
Evviva, bene, bravi, bis. Sì, perché di corse bis c’è bisogno considerato che le corriere sono strapiene e che gli autisti, in questi giorni, sono stati costretti a lasciare a piedi i passeggeri (ndr, citazione autobiografica datata).
Non sono stati infatti previsti raddoppi per la corriera che parte da Martina Franca alle 12.23 con arrivo a Bari previsto per le 14.04. Solitamente dopo il secondo scalo (Alberobello) la macchina è già stracolma con passeggeri in piedi che aumentano stazione dopo stazione. Il disagio è grande, i pericoli per i viaggiatori evidenti. Nei periodo di punta capita che anche le corse bis facciano il tutto esaurito ed i conducenti non riescono a far salire tutti.
I nuovi bus acquistati da Fse, naturalmente Euro VI, sono attrezzati con moderni sistemi di geolocalizzazione e dotati di impianto di videosorveglianza, climatizzazione e sensori per il conteggio dei passeggeri a bordo, pedana per la salita e la discesa delle persone a ridotta mobilità e dispositivi per il controllo e validazione dei titoli di viaggio contactless. Tutto bellissimo ma a volte le corriere utilizzate nella tratta Bari-Martina sono molto meno moderne e attrezzate a partire dai sedili danneggiati che vengono via a pezzi.