La storia
Dagli studi al Politecnico a tutta velocità fino alla Ferrari: un barese alla corte di Maranello
L’ingegnere barese Antonio Trotta è il responsabile del gruppo che segue motori, cambi e trasmissione: «Così ho realizzato un sogno»
BARI - Quando incrociate per strada una Ferrari, sappiate che a guidare il gruppo di lavoro che seleziona le componenti di un motore-opera d’arte, simbolo dell’Italia nel mondo, c’è l’ingegnere barese Antonio Trotta, 50 anni, in Ferrari dal 2016. La formazione al Politecnico di Bari, la laurea in ingegneria meccanica, l’esperienza in Bosch iniziata nella zona industriale, per terminare 15 anni dopo a Torino, l’approdo, infine, nel tempio di Maranello. Con ruoli di responsabilità.
«Ricordo ancora quando per la prima volta sono entrato nello stabilimento, l’emozione di allora la rivivo ogni giorno - racconta Trotta - perché quando da ragazzo vedevo una Ferrari in un certo senso sentivo che un giorno avrei lavorato qui dove sono». Quasi una premonizione. Obiettivo raggiunto grazie a tanta fatica, lavoro, dedizione, impegno e sacrifici. Un percorso il suo, un’accelerazione dopo l’altra, iniziato a Bari con l’iscrizione a ingegneria meccanica dopo il diploma al liceo scientifico Fermi. «La formazione che ho ricevuto al Politecnico è stata fondamentale - racconta Trotta - non solo per gli aspetti tecnici. Ciò che ho imparato è il metodo, la capacità di rimanere concentrato dando le giuste priorità, e di risolvere i problemi, mantenendo mente aperta e continua voglia di imparare, ciò che conta nel mondo del lavoro».
Seconda metà degli anni Novanta, Bosch apre a Bari. Qui si produce il common rail, tecnologia all’epoca rivoluzionaria per i motori diesel. Prima uno stage in azienda durante l’università irrobustito con un corso di tedesco tra i banchi del Politecnico, quindi l’assunzione due mesi dopo la laurea. «Entrai in produzione. Dopo un po’ di gavetta mi venne assegnata la responsabilità del centro prototipi e di una linea di montaggio In pratica, dopo Fiat e Mercedes che fecero da apripista seguivo 11 clienti, praticamente tutte le case automobilistiche». Da Bari a Torino, il passo è (relativamente) breve: prima responsabile qualità, poi il passaggio alla logistica (approvvigionamento delle componenti). Ultima tappa intermedia verso il sogno che si realizza.