Lavoro
Bitetto, bracciante morto di ritorno dalla campagna: forse un malore
L’agricoltore, giovanissimo, di nazionalità indiana, si è sentito male in casa. Fatica, una patologia, troppa stanchezza: sarà l’autopsia a stabilirlo
BITETTO - Il sospetto è che il giovanissimo bracciante agricolo morto ieri mattina a Bitetto abbia avuto un malore sul lavoro. Fatica, una patologia, troppa stanchezza: sarà l’autopsia a stabilirlo. Al momento le informazioni in possesso degli investigatori sono poche e frammentarie.
Il lavoratore di nazionalità indiana, impiegato in una azienda agricola nelle campagne alla periferia della cittadina del Barese, sarebbe andato nei campi come ogni giorno prima ancora che sorgesse il sole. Mentre era lì, forse addetto ad un allevamento di bestiame, avrebbe cominciato ad avvertire un malore. A metà mattina, rientrato nella sua casa in via Silecchia Girolamo, a Bitetto, dove abitava con alcuni connazionali, il senso di malessere sarebbe aumentato e peggiorato fino al decesso. A chiamare aiuto sono stati i coinquilini del ragazzo. Quando i soccorsi sono arrivati nell’abitazione hanno trovato il corpo ormai senza vita del bracciante. Sono stati quindi allertati i carabinieri e la pm di turno Silvia Curione.
Il racconto dei connazionali che abitavano con il ragazzo e che hanno dato l’allarme ha convinto gli inquirenti a vederci chiaro sulla natura del malore. Se, cioè, sia stato causato dalle condizioni di lavoro, questo potrebbe comportare responsabilità di terzi. La Procura quindi, come atto dovuto, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti. Oltre a disporre l’autopsia, già nei prossimi giorni, che accertare con precisione cosa abbia causato la morte del giovane bracciante, la pm disporrà una serie di verifiche sull’azienda agricola dove lavorava la vittima, sulla situazione contrattuale (se in regola) e sul tipo di mansione che svolgeva.
All’esito di tutti questi accertamenti la pm Curione valuterà se procedere nei confronti di qualcuno e per quali eventuali presunte responsabilità. Per tutta la giornata di ieri i carabinieri della stazione di Bitetto hanno raccolto le dichiarazioni e testimonianze di amici, colleghi e conoscenti per ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo.
Se dovesse essere stabilito che il decesso sia in qualche misura collegato alla attività nei campi, si tratterebbe della seconda vittima del lavoro in ventiquattr’ore nel barese. Due giorni fa, infatti, Cesare Di Bitetto, capocantiere di 79 anni originario di Giovinazzo, è morto mentre era a lavoro in un immobile in fase di ristrutturazione a Terlizzi dopo essere precipitato nello scavo del vano ascensore. Anche in questo caso sarà l’autopsia a stabilire la causa della morte, se un malore – in seguito al quale il 79enne è caduto nel vuoto – o se i traumi riportati nell’impatto al suolo a seguito della caduta. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Trani. L’incarico per gli accertamenti autoptici sarà conferito nella giornata domani a Davide Ferorelli dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.