Politica
Bari, bagarre nel centrosinistra. Laforgia: bisogna andare oltre
Petruzzelli: Pd cambi strategia. I vertici pugliesi del partito della Schlein sono però determinati nel proseguire nella ricerca di una figura unificante
BARI - Il centrosinistra barese si muove verso le comunali su due binari paralleli: da un lato la Giusta Causa che prosegue nel consolidamento della candidatura di Michele Laforgia con un evento nel birrificio sociale di San Pio, dall’altro il fronte Pd-emilianisti al lavoro per una sintesi, mentre l’assessore comunale dem Pietro Petruzzelli chiede al partito di cambiare passo e strategia, dichiarandosi pronto alle primarie.
«L’assemblea - scrive in una nota sull’evento la Giusta Causa - è dedicata a fare il punto della situazione con tutti gli associati e con chiunque voglia avvicinarsi a noi. La nostra associazione vuole essere protagonista della costruzione del nuovo progetto culturale e politico del centrosinistra, in vista delle amministrative del 9 giugno 2024 di Bari. È in questo ambito che è emersa e sta prendendo sempre più spazio la candidatura a sindaco di Michele Laforgia, già presidente dell’Associazione». Poi un riferimento programmatico che nello slogan evocata involontariamente la lista del sindaco nazionalpopolare di Nardò Pippi Mellone «Andare Oltre» (ispirato alla corrente Msi di Pino Rauti): «Due le direttrici che ci stanno muovendo nel lavoro in corso: la continuità possibile con quanto di buono è già stato sperimentato o realizzato in alcune parti di città, per estendere i benefici delle politiche più efficaci; la capacità di andare oltre, perché cambiare significa crescere, significa fare meglio, significa innovare e dare risposte di sistema e non solo puntuali».
Sul fronte dem si registra la dura presa di posizione di Pietro Petruzzelli, assessore comunale con le truppe già schierate per una eventuale passaggio nell’assemblea cittadina che possa indicare il candidato Pd: «Il nostro partito - spiega alla Gazzetta - deve agire e venire fuori dal torpore di queste ultime settimane. A più di un mese dalla assemblea cittadina nella quale abbiamo congelato le disponibilità raccolte - la mia, quella di Marco Lacarra e di Paola Romano - non sono stati raggiunti i risultati auspicati dalla strategia prudente attuata, anteponendo la coalizione ai candidati». Da qui una nuova proposta: «Bisogna rivedere la strategia e scongelare le energie messe in stand by per troppo generosità nei confronti del campo progressista». Cosa non ha funzionato? «Non tutti hanno sospeso le candidature - ribatte Petruzzelli rivolgendosi a Laforgia e ai vendoliani - e non vi è allo stato una coalizione compatta né un nome unificante».
Ritornano i gazebo? «Se il Pd, che ha nel dna le primarie, e la coalizione decidessero di fare le primarie a Bari, io non mi sottrarrei. Ma noi dem non dobbiamo perdere la centralità all’interno della coalizione, esprimendo il candidato sindaco così come è stato negli ultimi 20 anni». La conclusione di Petruzzelli: «Il Pd ha cambiato la città in questi vent’anni. La mia presa di posizione manifesta l’orgoglio di una comunità di donne e uomini, che fa politica per cambiare la società e la città in cui vivo. Decaro? Il mio è uno stimolo a tutto il gruppo dirigente, affinché si cambi strada. Laforgia? È legittimo che faccia un evento da candidato sindaco. Io sono andato a tutti gli appuntamenti aperti in cui discute di città, di 5S, al rapporto di Orbita, al dibattito della giusta causa. Lancio in conclusione un grido d’allarme raccolto da tanti militanti, dirigenti e simpatizzanti, che non capiscono dove e come stiamo andando avanti». Dai vertici regionali del Pd (che si muovono d’intesa con i pari grado degli altri partiti), però non c’è alcuna disponibilità al momento a tornare indietro “scongelando” i tre dem: la rotta resta la ricerca di un nome unificante.