I nodi della logistica
«Gli utili del consorzio sono fasulli»: la Procura di Bari chiede fallimento di Soa
Dopo l’indagine sulla società che gestisce le consegne ai grandi supermercati, «Si basa su un modello di business anomalo». Ma la proprietà: saneremo i debiti
BARI - Il gigante pugliese della logistica per la grande distribuzione ha i piedi di argilla, perché il sistema del consorzio Soa e delle sue cooperative sarebbe basato su «un modello di business che - sotto le mentite spoglie del contributo consortile dovuto dalle cooperative per beneficiare delle cosiddette economie di scala conseguibili in forma consorziata - cela un indebito ribaltamento di costi». È per questo che la Procura di Bari ha chiesto la liquidazione giudiziale (il fallimento) di Soa e delle coop Lexlab e Mida, che insieme gestiscono in appalto le consegne per buona parte dei supermercati della Puglia impiegando quasi 2mila lavoratori.
Il nodo è già emerso a ottobre con il decreto di sequestro eseguito dalla Finanza nell’ambito dell’indagine che vede indagato il dominus del consorzio, Oronzo Angiulli, e altre quattro persone ritenute suoi prestanome: Soa avrebbe scaricato i costi del personale sulle cooperative, che formalmente si occupavano delle consegne (utilizzando i mezzi del consorzio) ed emettevano fatture di servizi alla Soa accumulando un rilevante debito Iva (mai pagato): Soa, viceversa, grazie a quelle fatture ricevute maturava «ingenti crediti Iva» utilizzati in dichiarazione per compensare il debito derivante dalle fatture emesse nei confronti delle committenti (tra cui figurano Megamark, Apulia Distribuzione e Migro, tutte assolutamente estranee a ogni addebito)...
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