I nodi della logistica

«Gli utili del consorzio sono fasulli»: la Procura di Bari chiede fallimento di Soa

Massimiliano Scagliarini

Dopo l’indagine sulla società che gestisce le consegne ai grandi supermercati, «Si basa su un modello di business anomalo». Ma la proprietà: saneremo i debiti

BARI - Il gigante pugliese della logistica per la grande distribuzione ha i piedi di argilla, perché il sistema del consorzio Soa e delle sue cooperative sarebbe basato su «un modello di business che - sotto le mentite spoglie del contributo consortile dovuto dalle cooperative per beneficiare delle cosiddette economie di scala conseguibili in forma consorziata - cela un indebito ribaltamento di costi». È per questo che la Procura di Bari ha chiesto la liquidazione giudiziale (il fallimento) di Soa e delle coop Lexlab e Mida, che insieme gestiscono in appalto le consegne per buona parte dei supermercati della Puglia impiegando quasi 2mila lavoratori.

Il nodo è già emerso a ottobre con il decreto di sequestro eseguito dalla Finanza nell’ambito dell’indagine che vede indagato il dominus del consorzio, Oronzo Angiulli, e altre quattro persone ritenute suoi prestanome: Soa avrebbe scaricato i costi del personale sulle cooperative, che formalmente si occupavano delle consegne (utilizzando i mezzi del consorzio) ed emettevano fatture di servizi alla Soa accumulando un rilevante debito Iva (mai pagato): Soa, viceversa, grazie a quelle fatture ricevute maturava «ingenti crediti Iva» utilizzati in dichiarazione per compensare il debito derivante dalle fatture emesse nei confronti delle committenti (tra cui figurano Megamark, Apulia Distribuzione e Migro, tutte assolutamente estranee a ogni addebito)...

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