università
Bari, caro affitti: studenti di nuovo in trincea
Gli universitari: «Troppi annunci, c’è ancora molto da fare»
BARI - L’emergenza abitativa dei fuorisede torna in agenda: domani è previsto un nuovo incontro tra le rappresentanze studentesche e l’Amministrazione comunale di Bari. Sugli studentati gli annunci sono tanti ma «molto c’è ancora da fare» dicono gli universitari, che chiedono di calmierare il mercato privato degli affitti e una regia coordinata tra atenei, enti locali e studenti per affrontare i tanti problemi del diritto allo studio.
LE TAPPE DELLA PROTESTA - Dopo il flashmob sotto le tende con l’assemblea pubblica il 2 ottobre e il presidio sotto la Presidenza della giunta regionale il 20 ottobre, il 26 ottobre l’assessore del Comune di Bari con delega alla Città Universitaria Paola Romano ha incontrato le rappresentanze studentesche e preannunciato il tavolo tecnico di domani per discutere insieme all’assessore Vito Lacoppola, che tra le competenze ha sia l’Emergenza abitativa che la Città dei Diritti. Il 27 ottobre Romano ha poi partecipato a un incontro al Politecnico con l’urbanista Nicola Martinelli sul tema dell’abitare e sugli strumenti che si possono mettere in campo per calmierare i prezzi delle stanze in affitto agli studenti. Venerdì scorso, sempre al Politecnico, Rete della Conoscenza Puglia e Link Bari, Foggia e Lecce hanno rilanciato, con l’evento «Per una politica regionale dell’Abitare», la questione del caro-alloggi: «A Bari siamo sopra i 350 euro al mese di media, a Lecce e Foggia, che in passato erano tra più economiche, la media è stabilmente sopra i 250 al mese. Non si può più attendere», ha detto Vittorio Ventura, coordinatore della Rete della Conoscenza, che, con Unione degli Studenti e Link, ha annunciato per il 17 novembre nuovi presidi: «Saremo in piazza per il diritto allo studio, alla casa e al futuro».
STUDENTATI SULLA CARTA - Al momento le soluzioni sono tante, ma tutte sulla carta. Dalla riqualificazione dell’ex ospedale militare Bonomo a Poggiofranco alla restituzione dell’ex Istituto Nautico nel quartiere Libertà (consegna annunciata a fine anno), dalla costruzione di uno studentato nel futuro Parco dell’Innovazione del Politecnico (firmata a Roma la convenzione con l’Agenzia del Demanio, ma non ci sono tempi né fondi assegnati per la riconversione dell’ex caserma Magrone) alla cessione alla Regione dell’ex Campus Hotel da riqualificare, per terminare con lo stanziamento di 50 milioni (fondi legge 338/2000) per 8 progetti pugliesi di cui solo uno nel Barese: è il progetto della Lum per una nuova residenza da 242 posti letto a Casamassima.
LA SOLLECITAZIONE DEL PRESIDENTE - Il ministro dell’Università e della ricerca Bernini, sottoscrivendo il progetto del nuovo campus del Poliba ha confermato l’impegno a investire nell’housing studentesco perchè «il diritto allo studio inizia dando a tutti la possibilità di un alloggio studentesco». Tuttavia resta “sfidante” il progetto nazionale che ambisce a creare 60mila posti letto entro il 2026, di cui 4643 individuati in Puglia. Da Napoli, lo stesso presidente della Repubblica Mattarella, ha voluto sollecitare concretezza: «Federico II già disponeva di alloggi a prezzi calmierati per gli studenti: capisco, ministro, che aveva maggiori strumenti di efficacia e persuasione, ma non c’è dubbio che anche su questo tema abbiamo molto da apprendere dal passato».
GLI STUDENTI VOGLIONO FATTI - «È notizia degli ultimi giorni il completamento dei lavori della commissione giudicatrice dei progetti candidati al V bando della legge 338. In Puglia sono stati compiuti importanti passi in avanti ma - dice il coordinatore di Link Bari Gennario Cifinelli - molto c’è ancora fare. Bari rientra marginalmente tra i progetti finanziati con questo bando, ma, stante gli ultimi sviluppi, la situazione potrebbe migliorare. Innanzitutto ci sono da completare i lavori dell’ex Nautico su cui non si possono più accettare ritardi: è necessario che nel 2024 se ne veda il completamento. Inoltre - prosegue - valutiamo positivamente il rilancio o l’avvio, anche formale, di progetti su altri spazi in città, quali l’ex ospedale Bonomo, la caserma Magrone o l’hotel Campus, su cui però è necessario costruire tavoli che coinvolgano tutte le parti interessate e protagoniste della vita universitaria in città. Serve coordinamento tra gli atenei, il Comune, Adisu, Regione Puglia e studenti per costruire realmente delle residenze che rispondano ai bisogni della comunità che dovranno ospitare. Serve poi accelerare certi processi per rispondere quanto prima alla persistente crisi abitativa che affligge gli studenti della nostra città».