controlli serrati

Bari, tavoli e sedie messi all’aperto abusivamente: due locali chiusi per 5 giorni

Francesco Petruzzelli

L'azione della Polizia locale a Poggiofranco. A fine ottobre nel mirino finì Villa Renoir e sospensione dell’attività per due mesi

BARI - Pizzicati a somministrare all’aperto senza le autorizzazioni previste. In primis quella per l’occupazione di suolo pubblico. Avevano predisposto all’esterno tavolini, sedie, ombrelloni e paraventi, ma senza presentare alcuna istanza al Comune. Per questo per due locali, entrambi situati nel quartiere Poggiofranco, è scattata la chiusura delle attività per cinque giorni.
Continuano a Bari i controlli della polizia locale sui “tavolini selvaggi”. Spazi pubblici, marciapiedi e piazzette sui quali spuntano sempre più arredi per accogliere clienti e avventori, ma alcuni di questi in totale modalità abusiva. E così gli agenti del settore Polizia Annonaria, diretto dal dirigente Michele Cassano, stanno passando al setaccio diversi locali della movida, spesso anche grazie alle segnalazioni di pedoni o di residenti infastiditi dai continui slalom da effettuare tra tavolini e sedie per transitare o rientrare a casa.

In un caso specifico gli agenti hanno trovato sei tavolini e sedici sedie collocati all’aperto senza alcuna autorizzazione, intimando al gestore dell’attività il ripristino dello stato dei luoghi entro una determinata data. Ma alla scadenza dei termini della diffida gli agenti si sono ripresentati nel locale e hanno scoperto che nulla era cambiato. E così è scattato il provvedimento di cinque giorni di chiusura.

Insomma, se da un lato c’è la proroga nazionale per le occupazioni di suolo pubblico (in modalità semplificata e in deroga a numerosi vincoli ambientali e paesaggistici, per consentire alle attività la ripresa dopo la lunga fase della pandemia), dall’altro non si fermano i controlli della polizia locale per stanare eventuali furbetti e mettere un po’ d’ordine al settore.
Sempre nelle scorse ore gli uffici comunali hanno notificato il provvedimento di sospensione dell’attività per 60 giorni a Villa Renoir, la storica dimora dove secondo gli accertamenti della polizia locale ci sarebbero state alcune irregolarità sulla capienza consentita durante una serata danzante di fine ottobre. La struttura avrebbe ospitato circa 400 persone rispetto alla capienza massima prevista di 162 persone e precisamente 93 al primo piano e 69 persone al piano rialzato.

Intanto, sempre sul fronte della movida il Comune è al lavoro per le ordinanze «anti fracasso» da applicare in via sperimentale nella zona dell’Umbertino e da replicare poi in altri quartieri. Il testo, concordato nei giorni scorsi al tavolo del sindaco Antonio Decaro con le associazioni di categoria e i rappresentanti dei gestori dei locali, è stato sottoposto al vaglio dell’Avvocatura comunale e di un pool di legali. Palazzo di Città vuole infatti mettersi al riparo da eventuali ricorsi e contenziosi che portino a impugnare e annullare l’ordinanza.

Lo schema del provvedimento prevede la chiusura dei locali alle ore 24 nei giorni della settimana che vanno dalla domenica al mercoledì e alle ore 2 dal giovedì al sabato, dando comunque un’ora di tolleranza per il deflusso degli avventori. In pratica agli orari indicati non si accetteranno ulteriori ingressi e sarà consentito ai clienti che già si trovano all’interno dei locali di restare per altri sessanta minuti. Sino a un’ora prima della chiusura delle attività si potrà diffondere musica all’interno e continuare la somministrazione all’esterno di cibi e bevande, dopodiché bisognerà spegnere le casse acustiche e liberare i tavolini all’aperto. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione sul rispetto del senso civico e cartelli per indicare i comportamenti da osservare a tutela della quiete dei residenti e degli spazi pubblici.

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