Il riconoscimento

Bari, la storia di Mirella, premiata a Roma per il suo altruismo

Flavio Campanella

L'associazione Moby Dick le ha conferito il premio intitolato a Renzo Restuccia per la sua enorme generosità

Che sia una persona altruista, glielo riconoscono in molti. Ma che a stabilirlo ufficialmente ci pensasse un'associazione romana, con sede a quasi 400 chilometri da casa, Mirella Ferrari, 57 anni, di Modugno, ma residente a Bari, proprio non se lo aspettava. Sabato scorso l’organizzazione di volontariato «Moby Dick» le ha conferito il Premio Nazionale all’Altruismo «Renzo Restuccia» (prima edizione) grazie alla segnalazione di una componente del gruppo «I pensionati», di cui peraltro la Gazzetta si era già occupata quando, qualche mese fa, fu organizzata la festa dei 18 anni a una ragazza disabile. «I genitori le avevano organizzato il compleanno - ricorda Ferrari - ma non si era presentato alcun compagno di scuola. Le abbiamo fatto una sorpresa: in un locale ha trovato una quarantina di persone, altri disabili come lei che hanno brindato dopo aver gustato la torta donata da una pasticceria di Modugno».

Della decina di amici che ogni giorno si prodiga, facendo volontariato generalmente in case di riposo e parrocchie a favore dei meno fortunati, Ferrari è l’unica a lavorare (è un operatore sociosanitario), ma continua a essere il fulcro del gruppo: lei propone, gli altri seguono con grande piacere. Così fa anche Maria Teresa Cicciola, barese di 63 anni, l’amica (lo è diventata dopo una frequentazione e una collaborazione che dura ormai da cinque anni) che ha proposto Mirella come «migliore persona altruista», una intuizione felice, visto che, fra tutte le segnalazioni giunte dall’Italia intera all’associazione Moby Dick fino allo scorso 6 ottobre, è stata proprio l’attività della signora barese ad aver meritato la vittoria. «Il Premio all’Altruismo “Renzo Restuccia” - si legge sul sito - è assegnato a singoli cittadini che abbiano svolto documentata azione di altruismo, di elevato impegno sociale o di solidarietà svolta di propria iniziativa personale, con dedizione, generosità e in modo totalmente disinteressato».

Il più recente atto di generosità è stato restare a Bari durante la cerimonia di premiazione («abbiamo girato un piccolo video per l’occasione»). «Non potevo lasciare solo il mio vecchietto 94enne - afferma Mirella, che bada a un anziano signore - ma sono lusingata per il riconoscimento. Onestamente non conoscevo Renzo Restuccia, il Maestro d'Arte a cui è intitolato il premio, scomparso prematuramente».

Mirella è contenta, ma principalmente per l'impulso che il riconoscimento darà all’attività piuttosto che per una gratificazione personale. «Attraverso la nostra pagina Facebook di aiuti e donazioni «I pensionati» (mille gli iscritti - n.d.r.), arrivano le richieste più disparate - dice - che noi cerchiamo sempre di soddisfare, previa una verifica che in genere facciamo contattando nostri referenti nelle varie regioni. Ad esempio, abbiamo recuperato l’abito da sposa per una ragazza di Torino che ne aveva bisogno. La donatrice di Palo del Colle ha anche fornito le scarpe per lei, l’abito per lo sposo e pure il cuscinetto delle fedi. Qualche giorno fa abbiamo spedito a Oristano capi d’abbigliamento per una ragazza madre. Ricordo che un giorno su Canale 5 raccontarono la storia di una rissa durante un matrimonio che peraltro ebbe come conseguenza la mancata consegna dei regali agli sposi. Abbiamo contattato la redazione di Pomeriggio 5 e siamo riusciti a regalare a quei giovani un weekend di tre giorni in una Spa. Siamo contenti anche per aver fornito un congruo quantitativo di pastina e omogeneizzati e fatto un bel corredino completo per una bimba. Il papà ha perso il lavoro e la signora incinta non sapeva come fare. Ah, pensiamo anche ai nostri amici animali. Abbiamo ritirato direttamente da una fabbrica cibo per cani e lo abbiamo regalato a una associazione».

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