Trasporti
Napoli-Bari, aperto il cantiere anche sulla Hirpinia-Orsara
Ferrovie, i progetti Fs per il capoluogo: in Centrale dismesse altre aree
BARI - A settembre sono stati ufficialmente avviati i lavori sulla tratta Hirpinia-Orsara, il cuore della nuova linea ad Alta capacità tra Bari e Napoli che dovrebbe (secondo stime ottimistiche) essere pronta a inizio 2027 e su cui tutti i cantieri sono ormai aperti. Se ne è parlato al Saie (il salone dell’edilizia che si chiude oggi alla Fiera del Levante) nell’ambito di un convegno organizzato ieri dal Cifi (il Collegio degli ingegneri ferroviari italiani) in collaborazione con la direzione operativa Rfi di Bari per fare il punto sui principali interventi infrastrutturali che riguardano strade e ferrovie.
E dunque non solo l’Alta capacità da 5,7 miliardi, che prevede la costruzione di 121 nuovi km di doppio binario attraverso l’Irpinia per collegare (un giorno) Bari e Napoli in due ore. Alla platea di tecnici il direttore investimenti Rfi, Lucio Menta, e il direttore progettazione Italferr, Luigi Evangelista, hanno illustrato in particolare i dettagli del raddoppio della tratta Hirpinia-Orsara, che da sola vale 1,5 miliardi, in cui è prevista una galleria di 27 km che sarà tra le più lunghe del mondo: sono cominciate le opere per realizzare il pozzo di lancio della «talpa» lato Napoli. Nella tratta di 18 kmtra la fermata Apice e la stazione Hirpinia sono invece previsti quattro viadotti intervallati da tre gallerie (la più lunga di 6,4 km): qui gli scavi sono già in corso.
Ma si è parlato anche dell’importanza del riassetto del Nodo ferroviario di Bari, che si basa sulla riorganizzazione del sistema stradale e ferroviario per polarizzare il traffico intorno a una serie di nodi di scambio intermodali: si scende dall’auto e si prosegue in treno verso il centro di Bari. L’obiettivo dei progetti in corso è aumentare i punti di accesso, con le nuove stazioni Villaggio Lavoratori, Campus e Triggiano e i tre nuovi parcheggi intermodali. In questo contesto sono in corso i lavori per il nodo Sud (l’eliminazione dei binari che tagliano in due Japigia e Madonnella) e per la variante Anas (lo spostamento della tangenziale di Bari, quasi completato), oltre che per l’installazione dei nuovi apparati elettronici di controllo della stazione centrale di Bari. Sono state aggiudicate le gare per due opere accessorie al Nodo Sud (tra cui il sottopassaggio di S. Anna), mentre è pronto il progetto definitivo per il nodo Nord cioè l’interramento dei binari a Palese e Santo Spirito.
La riorganizzazione porta con sé anche il recupero degli asset ferroviari dismessi, cioè delle aree liberate dai binari. Il gruppo Fs ha in corso numerosi progetti di rigenerazione urbana tra cui, appunto, quello che riguarda la stazione Centrale di Bari su cui è in corso il confronto sui progetti con il Comune (che sta già sfornando rendering a tutta forza). Un esempio è il nuovo terminal bus che sorgerà su un’area di 14mila metri quadrati lato via Capruzzi (collegato alla stazione con un corridoio pedonale coperto), ma anche il parcheggio auto Metropark costruito lato corso Italia. Fs ha confermato la dismissione di un’ulteriore area di 14mila metri quadrati in via Cifarelli, con l’eliminazione dell’infrastruttura ferroviaria: anche questa potrà essere restituita alla città. Ma nell’ambito del Nodo hanno grande importanza strategica le aree di Parco Sud, più o meno in corrispondenza di Punta Perotti, che saranno liberate dai binari: qui l’idea è una ricucitura tra Japigia e il mare.