Condannato
«Violenza ripugnante su due ragazze», le motivazioni della sentenza a Bari
Quella sulle turiste francesi in vacanza un anno fa fu una violenza ai danni di due persone (una minorenne), consumata per un considerevole lasso di tempo e con modalità ripugnanti. Con queste motivazioni il gup ha spiegato perché al 21enne Loris Attolini ha deciso di non infliggere il minimo della pena
BARI - Quella sulle turiste francesi in vacanza un anno fa a Bari fu «una violenza sessuale in danno di due persone (una minorenne, ndr), consumata per un considerevole lasso di tempo e con modalità ripugnanti». Con queste motivazioni il gup Giuseppe Battista ha spiegato la ragione per la quale al 21enne Loris Attolini ha deciso di non infliggere il minimo della pena.
L’imputato è stato condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione, riconosciuto colpevole di tutti i reati che la Procura gli contestava: duplice violenza sessuale aggravata dalla minore età di una delle vittime, sequestro di persona, lesioni, rapina e resistenza a pubblico ufficiale, con il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti. La sentenza risale a luglio e ora sono state depositate le motivazioni. «Attolini - secondo il giudice - è meritevole delle attenuanti generiche in ragione della giovane età, dell’assenza di precedenti penali e delle problematiche vicende esistenziali che, se pure non sono idonee a incidere sulla sua imputabilità, vanno prese in considerazione quali fattori oggettivamente criminogeni».
Nel provvedimento il gup ripercorre la vicenda - risalente all’8 agosto 2022 - e tutti gli atti processuali, a partire dal racconto delle due vittime (cristallizzato in un incidente probatorio). Le due amiche, in una vacanza post-diploma in Puglia, avevano conosciuto il 21enne quella stessa sera. Due chiacchiere, un bicchiere di vino, un «gioco erotico». «Certamente è superfluo rimarcare - dice il giudice - che l’approccio apparentemente “disponibile” delle ragazze e il consenso mostrato alle prime avance non scriminano minimamente le condotte successive». Cioè una brutale aggressione, come ricostruita dai poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla pm Desirè Digeronimo: violentate a turno per sessanta minuti, picchiate, derubate. Dopo averle minacciate e spogliate, strappando loro di dosso i vestiti, per fotografarle e girare un video delle due ragazze nude, minacciando di pubblicare quel materiale sui social se non avessero collaborato, avrebbe «sbattuto una delle due contro la porta di ingresso colpendola al volto con almeno cinque gomitate».
«La circostanza che alle ragazze fosse stato impedito di uscire - aggiunge il gup - è confermata dal fatto che esse avevano persino offerto del denaro per guadagnare la libertà. D’altronde, il fatto che si fossero letteralmente catapultate in strada seminude, lascia chiaramente intendere che approfittarono di un momento di distrazione di Attolini (in carcere da quel giorno, ndr) per allontanarsi, mentre in precedenza era stato loro impedito di farlo», lasciandole andare solo dopo aver picchiato una di loro, «più volte colpita al volto con gomitate anche al fine di indurla a non porre ulteriore resistenza alla violenza sessuale» ed essersi impossessato del telefono (un «trofeo» della serata).
Le due vittime, assistite dagli avvocati Andrea Di Comite e Gaia Martinelli (Polis) dovranno essere anche risarcite (con provvisionali di 10mila euro ciascuna) per il «danno psicologico, legato al grave trauma subito da entrambe subito, violenza sessuale in un Paese straniero, e quello fisico».