Città che cambia
Rimodulazione fondi Pnrr, Decaro: «Senza certezze rischiamo blocco nuove opere pubbliche»
Ma non è a rischio il Nodo verde della stazione centrale di Bari, cui si fa fronte per 100 milioni con somme a valere sui fondi Pinqua, il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare
«Al governo chiediamo la certezza di avere delle risorse sostitutive in seguito alla rimodulazione dei fondi Pnrr, altrimenti rischiamo di bloccare le procedure per la realizzazione di opere pubbliche come nuovi servizi, opere di rigenerazione e riqualificazione, interventi per l'assetto del territorio e in contrasto al cambiamento climatico».
Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, a margine della commemorazione di questa mattina per il 43° anniversario della strage di Bologna, a Palazzo Città.
Tra le varie opere in fase di avvio a Bari, specifica il sindaco, non è a rischio il Nodo verde della stazione centrale, cui si fa fronte per 100 milioni con somme a valere sui fondi Pinqua, il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare.
Cosa chiedono i Comuni al governo con maggiore urgenza? «Di trovare le risorse per le opere del Pnrr: per noi è fondamentale» e di «ascoltare i sindaci su questioni che possono sembrare di competenza del parlamento, perchè poi sul territorio il terminale esposto, il politico di prossimità, è il sindaco. E l’amministratore comunale può portare la propria esperienza su questioni di competenza nazionale che però hanno un risvolto con la vita delle nostre comunità, come stiamo vedendo con il reddito di cittadinanza». Lo ha dichiarato il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, in una intervista su Sky Tg24.
«Chiediamo al governo di sedersi al tavolo con i Comuni - ha aggiunto - per capire i finanziamenti dei nostri bilanci rispetto ai servizi che dobbiamo offrire ai nostri concittadini. Purtroppo la situazione diventa sempre più complicata: aumenta il costo dell’energia che ci è stato rimborsato parzialmente quest’anno». Il presidente dell’Anci ha poi fatto riferimento all’aumento del «costo del personale e giustamente il governo ha voluto sollecitare un nuovo contratto di lavoro. Poi, però, grava sulle casse comunali, e quindi ci sono minori spazi per offrire servizi ai nostri concittadini».