La città che verrà
Bari racconta il Piano strategico metropolitano, Decaro: «I Comuni sanno progettare»
Affrontato anche il tema della sicurezza: «Anche in quest'area i sindaci sono minacciati ma hanno imparato a non farsi condizionare dalla paura»
BARI - E’ cominciato oggi, nella cornice del teatro Piccinni di Bari, l’evento Cosa sarà, tre giorni di incontri istituzionali, talk, approfondimenti e spettacoli per presentare alla comunità il Piano strategico metropolitano, alla presenza di autorità, rappresentanti istituzionali, esperti, cantanti, giornalisti e attori. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione della Città metropolitana di Bari e del Pon Metro del Comune di Bari.
Ad aprire i lavori, questa sera, è stato il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro, con gli altri 40 primi cittadini del territorio metropolitano, per raccontare il processo di costruzione del Piano strategico e gli interventi di rigenerazione urbana che stanno cambiando le comunità, già finanziati con i fondi strutturali e il Pnrr.
Decaro ha spiegato che nel progettare il Piano strategico della Città metropolitana di Bari «abbiamo pensato anche alle nuove generazioni, un investimento importante è quello sulla riforestazione urbana. Parliamo di contrasto ai cambiamenti climatici grazie a tante piantumazioni e contemporaneamente anche di assetto del territorio».
«Siamo partiti da una vecchia esperienza - ha ricordato Decaro - l’area verde più importante della Città metropolitana è la foresta di Mercadante. In realtà quella foresta non è nata spontaneamente, ma tanti anni fa fu deciso di piantare quegli alberi perché dovevano tenete il territorio». «Sulla scorta di quell'esempio - ha aggiunto - abbiamo voluto investire una parte importante delle risorse guardando alle nuove generazioni e non alle future elezioni, perché non penso che ci porterà consenso la riforestazione, soprattutto nelle zone periferiche delle nostre città, ma porterà beneficio alle nuove generazioni».
«Siamo avanti con le gare, ma questo non riguarda solo la Città metropolitana di Bari - ha sottolineato - i Comuni del nostro Paese stanno dimostrando di saper progettare e realizzare opere pubbliche».
Poi Decaro ha precisato che «senza personale i Comuni sono già riusciti a fare in tutta Italia 41mila gare, soprattutto quelli del Sud. Oltre il 50% di quelle gare è stato fatto al Mezzogiorno, ci sono risorse impegnate su tante opere che ci permetteranno di recuperare alcuni gap come quello territoriale».
Poi ha affrontato il problema della sicurezza. «Non lavoriamo sereni, ma ci sono minacce ai sindaci anche dell’area metropolitana di Bari. Questa è la Regione dove alcuni di loro hanno perso la vita».
Il riferimento è ai dati che disegnano la Puglia come la terza regione italiana per numero di minacce ai sindaci. «Sulla scorta di quello che è accaduto ad Angelo Vassallo tanto tempo fa, e per fortuna è stata riaperta l’inchiesta, - ha aggiunto Decaro - i sindaci hanno imparato a non farsi condizionare dalla paura ma a lavorare con determinazione dicendo dei no quando serve, senza piegare la testa o girarla dall’altra parte».
Abbaticchio: «Col Pnrr oltre 1 miliardo per la Città metropolitana di Bari
«Il Pnrr è fondamentale per il futuro della Città metropolitana di Bari, in questo momento abbiamo un miliardo e 200 milioni di euro da spendere». Lo ha detto Michele Abbaticchio, delegato del sindaco metropolitano di Bari al processo di pianificazione strategica, a margine dell’evento Cosa sarà, la tre giorni di incontri, talk, approfondimenti e spettacolo per presentare alla comunità il Piano strategico metropolitano.
«Il Piano strategico è partito come manifesto dei sindaci - ha aggiunto - in cui ognuno ha presentato un’idea che avrebbe potuto cambiare il volto della propria città». «Poi - ha aggiunto Abbaticchio - abbiamo acquisito i finanziamenti e abbiamo continuato a lavorare in rete per arrivare a un documento strategico che prevede sia opere già finanziate sia da candidare». I progetti più significativi «sono la riqualificazione del waterfront metropolitano che va da Molfetta a Monopoli, passando da Bari, la valorizzazione dei grandi parchi naturali, molti vincolati ma non ancora fruibili dai cittadini, e la mobilità sostenibile». (ANSA).