La storia

Da Kiev a Bari per firmare un patto su lavoro e ricerca al femminile

Rita Schena

Olena Lazorenko ha partecipato al progetto «Eu4Business». «Questi accordi serviranno a ricostruire il tessuto democratico a far ritrovare le comunità che ora sono disgregate

BARI - Una firma che sa di riscatto e rinascita a partire proprio da quelle donne ucraine che ancora oggi dopo un anno e mezzo di guerra resistono all’invasione. Olena Lazorenko è a Bari da circa un mese grazie ad un programma europeo, Eu4Business, e a giorni rientrerà in Ucraina dopo una esperienza che le ha permesso di rinforzare le reti di collaborazione internazionali, che a sua volta le permetteranno di avviare progetti a favore della crescita economica e sociale delle donne.

«Ci ho messo tre giorni per arrivare da Kiev a Varsavia, per poi prendere un aereo che mi portasse a Bari - spiega in un inglese fluente - I collegamenti sono difficili, ho dovuto cambiare più linee e treni. Ma dalla Polonia sono bastate due ore di volo per arrivare qui. Ho lasciato il cappotto e i maglioni per arrivare in un luogo con il sole e il caldo». Ride Olena Lazorenko quando le si fa notare che rispetto alle temperature medie, questo giugno è stato molto freddo e piovoso. Ride mentre gli occhi restano fermi e scrutano.

Lazorenko è una ricercatrice senior all’Istituto di Filosofia dell’Università nazionale di scienze ucraina e inoltre presiede una Ong, la «League of Professional Women» che ha come fine il sostegno alla crescita femminile in ambito di obiettivi di Sviluppo sostenibile, formazione professionale, integrazione europea e il sostegno a maggiori competenze e conoscenze per le donne.

È arrivata a Bari il 2 giugno e ieri nella sede Unisco, il network per lo sviluppo locale che l’ha ospitata nell’arco del mese, c’è stata la firma di accordo tra partner.

«La prossima settimana saremo a Bruxelles dove illustreremo quanto abbiamo fatto - spiega il referente Unisco, Massimo Avantaggiato - Ci sarà un momento tecnico nel quale saranno illustrate delle concrete opportunità di intervento alle quali si potrà accedere».

Nella martoriata Ucraina la rinascita ha il profumo delle sue donne. «Questo mese è stata una esperienza molto interessante - spiega Lazorenko - Ho trovato una realtà molto attiva e che lavora secondo stardard europei. Ho avuto modo di confrontarmi e far tesoro delle reti locali ed internazionali che convergono in Unisco. È il primo passo per poter avviare scambi».

«Il programma Eu4Business è una misura europea che permette e sostiene gli scambi e le iniziative tra paesi membri e Stati europei dell’est che non sono nell’Unione europea - chiarisce Avantaggiato - In questo caso l’ospite viene dall’Ucraina. Noi come Unisco abbiamo dato la disponibilità come soggetto ospitante. Non è stato semplice organizzare il tutto. Capitava che non ci fosse modo di contattare Olena, che magari a Kiev in quel momento fosse in corso un bombardamento, blackout di ore. Attraverso le sue parole e video anche noi abbiamo potuto toccare con mano la guerra».

Una guerra che continua con il suo carico di dolore, ma che non piega la volontà ucraina di ricostruire il Paese. «L’invasione russa non è iniziata un anno e mezzo fa, ma nove anni fa - racconta con dolore la Lazorenko -, ma vinceremo e ci sarà tanto da fare nel mio Paese. E le donne saranno nodo importante. Stanno resistendo. Con gli uomini al fronte sono le donne che stanno portando avanti la vita. Dai territori occupati in tantissimi sono andati via, si sono spostati verso il nord, portando con se i loro lavori. Ma la rete economica regge, come il sistema bancario. Questi accordi serviranno a ricostruire il tessuto democratico a far ritrovare le comunità che ora sono disgregate. Abbiamo bisogno di aiuto, ma siamo in grado anche di farcela e la voce delle donne, la loro volontà, sarà la leva per la rinascita dell’Ucraina».

«Anche grazie a questo accordo la Ong di Olena potrà accedere a bandi specifici europei e internazionali per sostenere le donne ucraine nella ricostruzione. Oggi si deve resistere agli assedi ma domani avranno bisogno più di oggi dell’aiuto internazionale per rimettere in piedi i territori».

«La cooperazione è un’arma molto forte - conclude Lazorenko - e la ricostruzione non può se non ripartire dalle persone. Siamo noi quelle persone, con le nostre scelte e azioni, con la democrazia che dovrà ripartire dal basso, dalle comunità. Ci sono posti che dovranno ripartire da zero, dove si è perso tutto, ma ce la faremo». E guardando gli occhi fieri di Olena Lazorenko non si ha alcun dubbio.

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