La manifestazione

A Bari le reliquie di Rosario Livatino: «Un eroe normale»

L'evento nell’aula magna della corte d’Appello

BARI - «Oggi ricordiamo Rosario Livatino, una persona che ha fatto fino in fondo il proprio dovere. Un magistrato molto semplice, ordinario, ma che era anche un eroe, proprio perché ha scelto di fare il proprio dovere senza scorciatoie e senza farsi difendere da altri nella sua attività». Lo ha detto oggi Antonio Diella, presidente della corte d’Assise di Bari, nel corso della cerimonia per l’arrivo delle reliquie del beato Rosario Livatino nell’aula magna della corte d’Appello di Bari.

All’evento erano presenti anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi e i procuratori aggiunti Ciro Angelillis e Francesco Giannella, coordinatore della Dda. Con loro anche don Pasquale Martino, direttore della comunità salesiana del Redentore, nel quartiere Libertà di Bari.

«Per lui fare il proprio dovere significava dare un contributo alla vita della sua comunità, nel suo caso cercando di liberarla da una fortissima presenza mafiosa», ha aggiunto Diella.

«Per i magistrati Livatino è sempre stato una figura particolare, a prescindere dalla sua fede. Era il giudice ragazzino per definizione, ma siamo legati a lui anche per il valore della persona, che però abbiamo scoperto solo dopo», ha detto poi il presidente della corte d’appello di Bari, Franco Cassano. «Lo ricordiamo oggi a un giorno dall’anniversario della strage di Capaci, e questo segna un legame ideale tra i due episodi. Dopo le morti arrivò una reazione della società grazie anche all’opera della magistratura», ha aggiunto Cassano.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato questa mattina a Bari, nell’aula magna della Corte d’Appello, all’esposizione della reliquia del giudice Rosario Livatino, proclamato Beato dalla Chiesa Cattolica il 9 maggio del 2021, ucciso per mano della mafia  il 21 settembre del 1990. All’evento sono intervenuti a ricordare il Beato Livatino, tra gli altri, il presidente della Corte di Appello di Bari, Francesco Cassano, il giudice Antonio Diella e don Gero Manganello, custode della reliquia del Beato Livatino.

Per il presidente Emiliano una forte emozione trovarsi alla presenza della reliquia del Beato Livatino: la camicia indossata il tragico giorno del suo omicidio e ancora insanguinata, posta in una teca di vetro su una struttura argentea con, alla base, il vangelo e il codice penale, simboli della fede e della vita dedicata alla giustizia da parte del giudice.

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