I numeri

Bari, gestione migranti, 16 milioni in 3 anni

g. flavio campanella

Prevista l’occupazione nelle strutture fino a 235 posti. Il C.a.p.s. si occuperà degli adulti, una Ats dei minori non accompagnati. Non solo vitto e alloggio ma anche assistenza e orientamento inclusi percorsi di inserimento lavorativo

BARI - Le verifiche, necessarie per controllare i requisiti, sono ancora in corso da parte del Comune, ma l’assegnazione, mediante due accordi quadro, per gli interventi di accoglienza dei migranti, nell’ambito del Sai (il sistema di accoglienza e integrazione), relativi al triennio 2023-2025, è cosa praticamente fatta, anche per la protezione dei minori non accompagnati. Ad aggiudicarsi il bando, con le proposte economicamente più vantaggiose, sono state per il lotto 1 la cooperativa sociale C.a.p.s. (seconda l’associazione temporanea di scopo fra A.r..c.i. Bari, Etnie e Il Sogno di Don Bosco) e per il lotto 2 (categoria Msna, riguardante appunto i minorenni stranieri giunti da noi da soli) l’Ats formata da Il sogno di Don Bosco, C.s.i.s.e., Etnie e Associazione culturale gruppo lavoro rifugiati, (al secondo posto l’Ats C.a.p.s. e Abusuan). Tranne imprevisti, saranno dunque i primi classificati a gestire i servizi mediante progetti di accoglienza integrata, che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, comprese, a seconda dei casi, l’integrazione scolastica e la definizione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

URGENZA -  Il 13 aprile scorso il responsabile unico del procedimento e il direttore della Ripartizione servizi alla persona hanno chiesto chiesto di procedere «con la massima cortese sollecitudine agli adempimenti di competenza relativi alla procedura in oggetto (previsto un importo massimo complessivo di quasi 16 milioni di euro in tre anni: 5 milioni 300mila euro per l’accoglienza di 118 adulti e 10 milioni e 300mila euro per 117 posti ai minori - n.d.r.), al fine di consentire a questo settore di provvedere all'avvio del nuovo servizio in via d'urgenza», in considerazione non soltanto della scadenza al 30 maggio della proroga del servizio attualmente in appalto, ma anche prendendo atto del forte incremento dei flussi migratori verso l’Italia «che hanno portato il Governo a dichiarare lo stato di emergenza per provvedere alle esigenze di accoglienza dei migranti che hanno i requisiti per la permanenza in Italia».

INGRESSI - Effettivamente, i dati di entrata sul nostro territorio sono rilevanti, soprattutto se rapportati agli anni scorsi. Secondo le rilevazioni del Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, sono giunti nei primi quattro mesi del 2023 ben 40.856 migranti, quattro volte gli ingressi del 2022 (10.188) e del 2021 (8.950), un quantitativo che in proiezione (si pensi agli attesi sbarchi estivi) porterà a superare di gran lunga il computo totale del biennio passato (67.477 arrivi nel 2021 e 105.129 nel 2022). Fra questi (provenienti prevalentemente da Costa d’Avorio, Guinea, Egitto, Pakistan, Bangladesh, Tunisia e Siria) ci sono 4.173 (a fine aprile) minori non accompagnati (10.053 nell’intero 2021, 14.044 nel 2022). In attesa nei prossimi mesi un'ondata massiccia, soprattutto dalla Tunisia, con scenari che indicano fino a 3-400 mila arrivi entro fine anno, il sistema d'accoglienza è sotto forte pressione, non soltanto perché gli hotspot (fra cui Taranto) e i centri di accoglienza primari sono oltre il limite, ma anche perché si fatica a trovare le sistemazioni secondarie.

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