Il caso

Crac Fc Bari, la curatela fallimentare non si costituisce parte civile

Prima udienza del processo sul crac della società sportiva, dichiarata fallita il 14 gennaio 2019, per il quale sono a giudizio l’ex patron Cosmo Antonio Giancaspro e la commercialista Anna Ilaria Giuliani

BARI - La curatela fallimentare della Fc Bari 1908 spa non si è costituita parte civile nella prima udienza del processo sul crac della società sportiva, dichiarata fallita il 14 gennaio 2019, per il quale sono a giudizio l’ex patron Cosmo Antonio Giancaspro e la commercialista Anna Ilaria Giuliani.

Giancaspro risponde di bancarotta fraudolenta documentale e falso in bilancio, Giuliani di falso in attestazioni e relazioni, reato previsto dalla legge fallimentare. Secondo la Procura, avrebbero alterato i bilanci della società provocandone il fallimento dopo la mancata iscrizione al campionato di serie B nel 2018. Nell’ambito dello stesso procedimento era imputato anche l’ex amministratore unico e presidente del cda (da dicembre 2015 a giugno 2016) Gianluca Paparesta, che sarà giudicato con rito abbreviato.

Stamattina la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di ascoltare il curatore fallimentare e un proprio consulente tecnico. La difesa di Giancaspro, affidata all’avvocato Felice Petruzzella, ha invece presentato una corposa lista di testimoni, chiedendo l’audizione del consulente tecnico Marco D’Angelo e l’esame dell’imputato, che respinge l’accusa di bancarotta.
Secondo il pm, Giancaspro avrebbe concorso al fallimento della società omettendo «sistematicamente il pagamento di imposte e ritenute fino a raggiungere un passivo di oltre quattro milioni e mezzo di euro», e non avrebbe riportato, nel bilancio 2016, «importi per complessivi 871.008,68 euro». Quanto a Giuliani, avrebbe esposto «informazioni false» omettendo anche "informazioni rilevanti» nel concordato preventivo. Si tornerà in aula l’11 febbraio 2024 per ascoltare il curatore fallimentare e il consulente della Procura.

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