La città che cambia
Bari, Parco Costa Sud: si procede verso la realizzazione
Il parco costiero lungo 6 chilometri connetterà il lungomare e le spiagge urbane con i quartieri collocati a est e sud. Il progetto di fattibilità tecnica si discuterà lunedì 13 marzo
BARI - Un cronoprogramma serrato tra atti amministrativi e tappe in Consiglio comunale. La prima già il prossimo lunedì 13 marzo quando l’Aula Dalfino sarà chiamata ad approvare, ai soli fini urbanistici e per l’apposizione del vincolo preordinato agli espropri, il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Quello che porterà alla realizzazione di una vera ricucitura urbana e sociale che inizia lungo il litorale. Procede a Bari l’iter del Parco Costa Sud, uno dei 14 attrattori culturali di rilevanza nazionale finanziato con 75 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Un parco lineare costiero, lungo 6 chilometri, che connetterà il lungomare monumentale novecentesco (fino ai confini di Nazario Sauro) e le spiagge urbane con i quartieri collocati a est e a sud. Un progetto suddiviso in 6 lotti per i quali sono stati già completati gli accordi quadro, l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione definitiva ed esecutiva.
L’ultimo in ordine di tempo è l’affidamento del lotto 1 «Pane e Pomodoro» a un raggruppamento di professionisti guidato dal TStudio di Guendalina Salimei, l’architetto che ha firmato il restyling della centralissima via Sparano. Parallelamente sono arrivati i primi contratti attuativi di questi accordi quadro, iniziando dai lotti 2, 4 e 5, rispettivamente i parchi Torre Quetta, Valenzano e Agricolo. L’idea di Costa Sud si basa sul concorso internazionale di idee vinto e affidato nel 2021 al raggruppamento temporaneo di professionisti capeggiato dall’architetto Nicolò Privileggio e che abbraccia un’ampia fetta di aree oggi fortemente degradate e sottoutilizzate. Puntando al recupero di diverse zone, incluse quelle attualmente utilizzate per la balneazione, come appunto Pane e Pomodoro e Torre Quetta.
I sei lotti, dai percorsi naturalistici allo sport Il primo, Pane e Pomodoro, comprende l’omonima spiaggia e il parco di Punta Perotti tra via Ballestrero e la litoranea. Sono previste una nuova rete di percorsi misti ciclo-pedonali, la riqualificazione naturalistica della fascia litoranea, nuove aree attrezzate con parcheggi, punti ristoro e servizi igienici e la ristrutturazione della ex scuola Verga e attuale sede comunale della Ripartizione Personale. Il lotto 2 Torre Quetta e 3 Torre Carnosa sono quasi simili per la natura degli interventi. Si va dai nuovi tracciati stradali della litoranea sino ai percorsi ciclopedonali e al recupero di edifici già esistenti. Ruderi da mettere al servizio del parco come ad esempio l’ex Lido Trullo e la zona che ruota attorno alla fermata ferroviaria Torre Quetta-Regione Puglia. Di diverso aspetto il lotto 4 Valenzano che porterà a un settore di rinaturalizzazione dell’alveo dell’omonima lama e a un settore di parco reticolare agricolo. Interventi soprattutto sul margine ovest del parco per favorire il raccordo con il quartiere Japigia, passando dalle vie Caldarola, Peucetia, Papalia, Carabellese e Martiri di Marzabotto. L’impronta più green sarà invece nel lotto 5, il Parco Agricolo Reticolare, con spazi per orti urbani e familiari e aree per il relax, per la sosta di moto e bici e per il tempo libero. Infine il lotto 6, Parco Bellavista, stesso nome del palazzetto. Una scelta non casuale visto che sarà l’area a più alta vocazione sportiva, compresa tra via Gentile e la linea ferroviaria esistente. Obiettivo è la riqualificazione attorno all’impianto, la riorganizzazione della viabilità e dei parcheggi – uno è previsto su via Gentile - e l’estensione delle attrezzature sportive.
La tappa in Consiglio comunale L’Aula Dalfino dovrà quindi pronunciarsi tra meno di 10 giorni con l’apposizione del vincolo di pubblica utilità per procedere con gli espropri, sui quali nelle scorse settimane sono arrivate ben 33 osservazioni da parte dei privati coinvolti. E comunque ben al di sotto delle circa 600 particelle catastali ricadenti in questa operazione. La delibera esclude per ora i lotti 1 e 3, in pratica le aree di Punta e Perotti e di Torre Carnosa, sulle quali pendono intricate e note battaglie legali e che il Comune potrebbe “risolvere” con le perequazioni urbanistiche.
«Per i lotti 1 e 3 – si legge non a caso nella delibera - la procedura di approvazione con apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e contestuale dichiarazione di pubblica utilità sarà contestuale alla procedura di approvazione del piano urbanistico esecutivo di Costa Sud».