La denuncia
Bari, «Noi, in via Roberto da Bari, come figli di un dio minore»
I commercianti del quartiere Murat chiedono più pulizia e che la strada diventi pedonale. «Che figura ci facciamo coi turisti mostrando questa sporcizia?»
BARI - «Questa mattina sono venuti a pulire, ma è quasi un caso. Tra poche ore alla chiusura dei negozi sarà di nuovo tutto sporco. I cassonetti sono insufficienti, i rifiuti si accumulano e sì, ci sentiamo figli di un dio minore rispetto a via Sparano o via Argiro, nonostante siamo solo ad un paio di isolati di distanza». C'è il negoziante che gestisce una enoteca, il parrucchiere, il proprietario di boutique, l'artigiano, i commercianti con attività tra via Roberto da Bari e dintorni; approfittano di un caffè per raccontare le loro difficoltà: strade sporche e cassonetti rotti, nessuna cura per strade che dovrebbero essere parte del salotto buono della città.
«Quelle rare volte che vengono usati i mezzi per spazzare le strade è ancora peggio – raccontano -. Le auto parcheggiate impediscono la vera pulizia e le spazzole si limitano a pulire il centro strada dove passano le auto e spostare la sporcizia sotto i mezzi parcheggiati. Alcuni di noi hanno i dehors, la mattina troviamo di tutto. Siamo costretti a pulire noi, mica possiamo permettere ai nostri clienti di sedersi per un caffè o un aperitivo in mezzo ai cumuli di rifiuti».
«Qui il punto è che non vengono a pulire con regolarità, i cassonetti sono pochi e rotti e le auto parcheggiate rendono ancora più complicato tenere pulite le strade. Sarebbe meglio rendere via Roberto tutta pedonabile, come il primo isolato vicino all'Università. Lì i locali hanno la possibilità di aver massima cura dei loro spazi. Perché a noi non è data la stessa possibilità? È brutto vedere che via Sparano viene tenuta lucida ogni giorno e qui quando capita».
Bastano poche occhiate per rendersi conto che le strade sono trascurate. Al netto delle mattonelle semoventi, la pulizia lascia molto a desiderare, complici quanti fumano e buttano per terra la cicca, o si liberano di ogni tipo di rifiuto.
«Sicuramente sono tanti gli incivili, ma la pulizia dovrebbe essere fatta ogni giorno ed invece così non è. Ormai gli operatori Amiu credo ci conoscano, al numero verde telefoniamo continuamente. Anche 6-7 segnalazioni al giorno. Quando vediamo qualcuno che viene a pulire, siamo così contenti che offriamo la colazione».
«C'è un problema che riguarda la raccolta dei cartoni dalle attività commerciali – spiega il proprietario di alcuni negozi di abbigliamento in via Principe Amedeo -. A settembre abbiamo ricevuto una circolare che ci prega di mettere fuori dai nostri negozi i cartoni piegati dopo l'orario di chiusura, per facilitare il passaggio e la raccolta. Ma c'è chi al nostro fianco ha attività food che iniziano a lavorare quando noi chiudiamo. Quindi per evitare di lasciare questi cartoni vicino a pub e locali, li mettiamo a ridosso dei cassonetti. A ridosso perché sono sempre colmi».
«Nelle altre città europee il centro è chiuso e pedonabile. Nelle grandi capitali si vede che la raccolta degli ingombranti viene fatta anche due volte al giorno. Perché a Bari è così difficile organizzare bene un servizio simile?».
«Queste strade sono meta di turisti. Qui si sono aperti tanti B&b di lusso, con una clientela alta, ma che figura facciamo mostrando questa sporcizia? E anche per i nostri clienti. Noi rappresentiamo il piccolo commercio, quello storico che è qui anche da 50 anni, quello che sostiene l'economia. Noi investiamo, assumiamo, abbiamo diritto a pretendere servizi. Le tasse le paghiamo fino all'ultimo euro, ma in cambio non abbiamo servizi anche solo dignitosi».
Mentre si parla una signora esce da un portone, vede il gruppo e si avvicina. «Ma state parlando dei rifiuti? È veramente uno schifo».