Il ricordo

Quelle intense parole di Ratzinger a Bari: «Non è facile essere cristiani»

Carmela Formicola

Benedetto XVI consumava in Puglia la sua prima visita pastorale dalla sua elezione (in aprile) a pontefice. Quindi gli occhi del mondo erano puntati su Bari: avrebbe il teologo, l’algido tedesco saputo infiammare le masse al pari del suo carismatico predecessore?

BARI - Il sole picchiava come un martello fin dalle 9 del mattino. Città blindata. L'immensa spianata di Marisabella, nell'area portuale, affollata di pellegrini fin dalla sera prima. Non era solo una grande attesa di fede, non solo l’intenso raduno di ogni Congresso eucaristico. C’era qualcosa di più in quella luminosissima mattina del 29 maggio 2005.

Benedetto XVI consumava in Puglia la sua prima visita pastorale dalla sua elezione (in aprile) a pontefice. Quindi gli occhi del mondo erano puntati su Bari: avrebbe il teologo, l’algido tedesco saputo infiammare le masse al pari del suo carismatico predecessore? («il mio venerato e amato Predecessore», avrebbe detto proprio quel giorno). E quali messaggi «politici» avrebbe consegnato?

Ratzinger fu accolto dalle classiche ali di folla assiepate oltre le transenne sul lungomare a nord della città. Il tragitto lo percorse sulla papamobile, auto che aveva fino a quel momento rifiutato in occasione delle sue poche uscite a Roma. Alla fine, fu il suo sorriso lieve a conquistare la gente, quella dolcezza del suo fare, la voce pacatissima. Non era Woytjla, ma il grande popolo cristiano che a Bari si era riversato (poco meno di 200mila persone) seppe subito capire papa Ratzinger.

E non mancarono i messaggi, pronunciati sul mastodontico palco allestito sull’ansa di Marisabella, simbolicamente spalancato sul mare Adriatico. «Neppure per noi è facile vivere da cristiani... Da un punto di vista spirituale, il mondo in cui ci troviamo, segnato spesso dal consumismo sfrenato, dall’indifferenza religiosa, da un secolarismo chiuso alla trascendenza, può apparire un deserto non meno aspro di quello "grande e spaventoso" di cui ci ha parlato la prima lettura». Per il Congresso eucaristico barese del 2005 non a caso era stato scelto uno slogan potente: «Senza la domenica non possiamo vivere», con il chiaro riferimento al senso profondo dell’eucaristia. Così Benedetto lanciò il suo messaggio: «Il Figlio di Dio, essendosi fatto carne, poteva diventare Pane, ed essere così nutrimento del suo popolo, di noi che siamo in cammino in questo mondo, verso la terra promessa del Cielo».



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