Rifiuti
Comuni del Barese meno «ricicloni», ma alcuni superano l’80%
Il report di Legambiente sulla raccolta differenziata. Bari si attesta al 38,3%, in calo rispetto al 41,4% del 2020 e sotto la soglia minima del 65%. Poggiorsini la migliore con 81,7%
BARI - Quasi tutti i comuni dell’area metropolitana superano la soglia minima di legge della raccolta differenziata (65%) ma solo nove su 41 migliorano la performance rispetto all’anno precedente, con alcuni tasti dolenti, a partire dalla città capoluogo, ben al di sotto delle percentuali attese (il dettaglio delle percentuali è consultabile nella tabella in questa pagina).
È quanto emerge dalla XIV edizione di Comuni Ricicloni Puglia, ad un anno dall’approvazione del nuovo Piano regionale dei rifiuti, realizzato da Legambiente Puglia con il patrocinio della Regione e Anci.
IL REPORT - Nel report di Legambiente, Poggiorsini, la più piccola cittadina della provincia, risulta la più virtuosa del 2021, con l’81,7% di racconta differenziata, seguita da Bitritto (81,6%). La peggiore è Bitonto con 28,7%. Male anche Bari, con il 38,3% (in calo rispetto al 41,4 del 2020).
Baresi due dei sette comuni pugliesi «Rifiuti Free» (Poggiorsini e Bitritto), dove cioè la produzione pro-capite di rifiuto secco avviato a smaltimento è inferiore dei 75 kg annui per abitante. Secondo Legambiente altri 11 si sono meritati la menzione speciale «Teniamoli d’Occhio», perché anche se non hanno raggiunto l’obiettivo dei 75 kg/anno/abitante di secco residuo, si sono mantenuti sotto la soglia dei 100 Kg/anno/abitante (Santeramo in Colle, Rutigliano, Noicattaro, Palo del Colle, Toritto, Bitetto, Putignano, Cellamare, Locorotondo, Gioia del Colle, Turi). Due sono i comuni «indifferenti», quelle amministrazioni cioè che nel 2021 non hanno effettuato alcuna registrazione sul Portale dell’Osservatorio Regione Rifiuti Puglia o i dati erano imparziali o non corretti (Corato e Grumo Appula).
LE BUONE PRATICHE - Legambiente ha voluto anche valorizzare le buone pratiche dei territori e così ha consegnato altri premi speciali, come quello a Bitetto, per essere il primo Comune in Puglia ad aver adottato la Tariffazione Puntale nella Raccolta Differenziata. Bitetto e i suoi 12 mila abitanti rappresentano infatti un caso di successo nel campo della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti. L’ha adottata nel 2015 e in solo 4 anni è passata da una percentuale di rifiuto differenziato e riciclabile del 16,67% a quella del 78,44% nel 2019. Sulla base di questi risultati, l’amministrazione comunale ha deciso di rendere la Tari più equa e più vicina ai cittadini, adottando un sistema di calcolo Tarip misto progressivo-premiale, che coniuga elementi quantitativi e qualitativi dei conferimenti. Il modello parte dal «pay as you throw», paga per quello che butti, per evolverlo, come è avvenuto a Bitetto negli ultimi due anni in «know as you throw», conosci quello che butti. Il modello parte da conoscenza e corretta differenziazione di tutti i materiali e non solo della frazione «secco residuo», come fanno invece i più tradizionali sistemi di Tarip. Lo scopo è che i rifiuti conferiti siano di qualità maggiore e quindi riciclabile. Un nuovo sistema che incide su informazione e consapevolezza, del cittadino/utente sui rifiuti prodotti, spingendolo a differenziare meglio e di più e a ridurre, conseguentemente, la quantità dei rifiuti da conferire. I dati del 2022 hanno confermato la validità del modello. La quantità di rifiuto differenziato (organico, carta, plastica/metalli, vetro) ha superato questo settembre la percentuale del 80,28%, con un residuo di indifferenziato pari al solo 18,7%. Il dato, proiettato statisticamente sull’ultimo trimestre dell’anno, indica un volume complessivo di conferimenti differenziati collocati in una forchetta tra l’80,12% e il 79,12%. Tutto ciò si traduce in una produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato di 76,39 Kg anno. Il PAYT + KAYT Kayt di Bitetto è stato testato e indicato quale possibile proposta a livello europeo all’interno dell’ap pena conclusosi progetto Ue «LIFE-REthinkWASTE» e premiato questo luglio dal Consorzio Nazionale Imballaggi, quale «Modello di tariffazione puntuale per tutto il Centro e Sud Italia».
Un premio è andato anche alla società Serveco, fondata nel 1987 dall’idea di due ex compagni di scuola, Pierino Chirulli e Carmelo Marangi, con l’ambizioso, per l’epoca, progetto di gestire i rifiuti speciali dei comuni, come le pile e i farmaci. L’avventura si concretizza con l’avvio del primo contratto con il comune di Alberobello. Negli anni sono stati serviti, tra Puglia e Basilicata, ottanta comuni circa.
GLI IMPIANTI - Economia circolare vuol dire buone pratiche e comportamenti corretti di amministrazioni e cittadini ma, soprattutto, impianti efficienti. «Basti pensare che per risolvere parte della crisi del prezzo del gas - ha detto Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - basterebbe moltiplicare gli impianti Forsu, di tipo anaerobico, in cui i rifiuti, attraverso un processo di “digestione”, vengono trasformati in biogas utilizzabile per la trasformazione in energia termica o elettrica, oppure, con un ulteriore processo di purificazione, divenire biometano». Attualmente sono due, a Bari e Conversano, gli impianti di biostabilizzazione, selezione e produzione CDR in esercizio nella provincia. A Molfetta (Torre di Pettine) sono in corso i lavori per un sito di compostaggio e a Bari ne sarà realizzato un altro Amiu. Esaurita la discarica di Giovinazzo e non più in esercizio anche quella di Conversano.