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Bari, nessun rinnovo contrattuale per 107 lavoratori di Arpal Puglia

Redazione online

Durante un incontro alla Regione è stato spiegato che mancano le risorse economiche per la loro ricollocazione

BARI - Non c'è alcuna certezza lavorativa per i 107 somministrati Arpal, l’agenzia per le Politiche attive del lavoro della Regione Puglia: il rinnovo del loro contratto non potrà esserci per carenza di risorse.

È quanto emerso durante i lavori della VI commissione del Consiglio regionale, che è tornata ad affrontare il tema su richiesta dei sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil. I contratti sono scaduti ma al momento non ci sarà ricollocazione per loro e difficilmente, come è stato spiegato, potrà esserci anche in futuro. Le rappresentanze sindacali hanno ribadito che nessuno degli impegni assunti durante l’incontro del 21 giugno scorso tra le confederazioni, l’assessore ed il direttore di Arpal, ad oggi è stato rispettato. Rimangono, quindi, ancora sospese le condizioni di questi lavoratori, visto che nel frattempo non hanno ricevuto alcuna certezza sulla possibilità di ottenere una definitiva collocazione. 

Per Arpal è intervenuto il direttore amministrativo Giuseppe Pascali, il quale ha evidenziato che l’Agenzia regionale, in merito a tale situazione assume un ruolo marginale e le risorse economiche non sono sufficienti. 

In rappresentanza dell’Assessorato al lavoro ha partecipato il dirigente della Sezione competente Giuseppe Lella, il quale ha rilevato che il quadro dei Centri per l’impego pugliesi è cambiato notevolmente negli ultimi 12 mesi, consentendo alla Puglia di collocarsi come la prima Regione nel Mezzogiorno e quarta in Italia, visto che si è passati da 245 a 1300 unità e mancherebbero un altro centinaio per completare il fabbisogno della pianta organica, dando così piena attuazione al Piano di potenziamento. Il dirigente ha poi specificato che non essendoci altre possibilità, data la mancanza di risorse, si potrebbe pensare di suggerire a tale platea di adoperarsi in un percorso di collocazione nelle Agenzie per il lavoro private. 

Alla luce di quanto è emerso, la Commissione si è data tre settimane di tempo per approfondire ed esaminare le diverse possibilità che possano dare attuazione ad un progetto, in cui prevedere l’utilizzo dei lavoratori per l’espletamento delle pratiche inerenti gli Avvisi pubblici in materia di politiche attive per il lavoro.  

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