I BIG IN PUGLIA

Patuanelli: «Meglio fare più debito che chiudere le filiere»

Michele De Feudis

Parla il ministro pentastellato: «Ora nuovo dl Aiuti per il mondo agricolo»

«Laumento del debito pubblico» è «un rischio più sopportabile» rispetto alla perdita di intere filiere. Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, esponente di primo piano del Movimento Cinquestelle, non considera un tabù eventuali scostamenti di Bilancio per difendere settori produttivi messi alle strette dal caro-energia.

Il leader grillino ieri era a Noicattaro, centro agricolo della provincia di Bari, per un momento di confronto con imprese e associazioni di categoria, e in questa sede ha puntellato una dei cavalli di battaglia del «contismo», ovvero l’impegno per la transizione green nel campo energetico come alternativa alla dipendenza dalle importazioni dall’estero: «Nel medio periodo bisogna continuare nel percorso di produzione di energia da fonti rinnovabili per essere indipendenti perché la diversificazione dell’approvvigionamento dell’energia da fonte non rinnovabile, come quella fossile, non porta all’indipendenza ma a una diversificazione della dipendenza». L’orizzonte indicato da Patuanelli è questo: «Dobbiamo insistere fortemente sulle rinnovabili», e ha chiarito che a suo avviso l’Italia può essere «un Paese energeticamente indipendente». In questa fase, in linea con una visione che prevede l’intervento dello Stato a sostegno dei blocchi di società in crisi, postula la prosecuzione delle «politiche di sostegno a famiglie e imprese che in questa fase avranno un aumento dei costi dell'energia molto spesso insopportabili per il proprio portafogli». E il governo Draghi, pur con il limite dell’ordinaria amministrazione, è impegnato nell’innestare nuove forme di «aiuti» per chi non riesce a reggere l’urto di inflazione e aumento dei costi.

Il M5S, poi, lancia un’Opa sul mondo agricolo, da indennizzare al fine di non rallentare o metterne a rischio le coltivazioni più dispendiose: «L’aumento dei fattori della produzione sta diventando impossibile per tutte le componenti della filiera. Non possiamo essere inermi di fronte a questo scenario. In questa settimana vogliamo intervenire con un decreto che dia risposte vere per i produttori dell’agroalimentare italiano mettendo mano a tutte le risorse che sono reperibili nel bilancio dello Stato, con tutte le forme possibili». E su questa linea Patuanelli insiste promettendo «interventi» con un «effetto reale», al fine di puntellare l’intero mondo agricolo. «È evidente - ha aggiunto - che in questo momento l’agroalimentare è forse il settore produttivo che più di ogni altro paga il momento difficile legato al costo dell’energia». Il nodo è tutto legato all’ammortizzare o calmierare i costi di produzione: se non si riuscirà a rallentare l’aumento dei prezzi, il rischio concreto potrebbe diventare «una riduzione della domanda e questo non possiamo permettercelo», chiosa Patuanelli. La conclusione: «Sono a rischio un milione di posti di lavoro, sono a rischio le nostre produzioni. È una deriva che non possiamo accettare». E su questo fronte il ministro grillino non esclude l’ipotesi di nuovo debito statale per indennizzare le aziende agricole.

«Servono provvedimenti concreti che possano calmierare la situazione di difficoltà che vivono queste imprese»: questo il commento dei consiglieri regionali 5S Grazia Di Bari e Cristian Casilli sul confronto con il ministro Patuanelli, a cui ha preso parte anche l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Sul tema è intervenuto anche il senatore Gian Mauro Dell’Olio, capolista al plurinominale della Camera nel Barese per il M5S: «I rincari energetici stanno spingendo l’aumento dei costi di produzione, arrivati fino al 51% in più dello scorso anno, con impatto negativo per le imprese agricole. Un intervento da parte del Governo è divenuto ora ancora più urgente».

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