L'inchiesta

Bari, scandalo Adisu: Emiliano chiede le dimissioni del dg Nuzzo

Massimiliano Scagliarini

Nell’indagine dei carabinieri i rapporti tra commissari e politici

BARI - Il direttore generale dell’Adisu, Gavino Nuzzo, era già a conoscenza di essere al centro di una indagine sui presunti concorsi e appalti truccati nell’Agenzia per il diritto allo studio della Puglia, avendo già avuto in passato notifiche di atti di indagine che lo hanno indotto a nominare un avvocato. E ora potrebbe essere indotto a fare un passo indietro. Già nella serata di mercoledì, dopo l’esecuzione del decreto di perquisizione nei confronti del 56enne napoletano firmato dal pm Savina Toscani della Procura di Bari, il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha chiesto al presidente di Adisu, Alessandro Cataldo, che Nuzzo valuti la possibilità di dimettersi.

Una «moral suasion» ulteriore e parallela rispetto agli accertamenti che l’Anticorruzione della Regione dovrà fare rispetto alle accuse mosse a Nuzzo (abuso d’ufficio, truffa aggravata e falso ideologico) in relazione alla designazione di una commissione di concorso per dirigenti e all’attribuzione di un incarico legale a persona considerata a lui vicina. Chi ieri ha parlato con Emiliano non ha potuto fare a meno di cogliere l’irritazione del presidente per quanto emerso dai giornali sulla gestione dell’agenzia.

Gli atti di indagine finora conoscibili, a partire dal decreto di perquisizione e sequestro notificato dai carabinieri del Nucleo investigativo, descrivono un meccanismo che sembrerebbe costruito intorno a Sud al Centro, il partito giudato da Alessandro «Sandrino» Cataldo, marito di Anita Maurodinoia, assessore regionale ai Trasporti, e cugino omonimo del presidente Adisu. Ma anche intorno all’università privata Pegaso, di cui Nuzzo è stato direttore amministrativo e docente proprio come la Maurodinoia. Un rapporto stretto, al punto che la sede tarantina dell’università privata è nello stesso immobile che ospita gli uffici dell’Adisu.

I carabinieri, che hanno sequestrato a Nuzzo computer, tablet e cellulare, hanno acquisito parecchia documentazione negli uffici dell’agenzia ma anche in quelli baresi della Pegaso (che allo stato non è direttamente coinvolta nell’indagine). L’obiettivo è capire se ed in che modo siano stati precostituiti i titoli (ad esempio le lauree nell’università privata) che hanno consentito ad alcune persone di vincere i concorsi. È il caso di Mario Fanelli, iscritto a Sud al Centro, figlio di un sindacalista della Uil, interinale sia in Adisu che in Stp (l’azienda dei trasporti pubblici i cui vertici fanno sempre riferimento al gruppo Cataldo), nonché segretario della commissione di concorso per dirigenti finita nel mirino dell’indagine.
Ma gli approfondimenti, nati da una serie di dettagliatissimi esposti anonimi arrivati al presidente Emiliano e a molti consiglieri regionali (oltre che alla stampa), riguardano anche altri concorsi. Come ad esempio quelli di categoria C e D conclusi lo scorso anno. Quello per impiegati (categoria C) concluso a dicembre 2021, in cui il segretario di commissione era Angela Labianca (figlia e sorella di esponenti del partito di Cataldo, vincitrice del concorso per dirigenti che per la Procura sarebbe stato truccato da Nuzzo attraverso il falso sorteggio dei commissari), o quello per funzionari (categoria D) concluso a novembre scorso: entrambi vedono tra gli idonei persone ritenute vicine a Sud al Centro (ma anche parenti di altri esponenti politici baresi).

Gli approfondimenti già avviati riguardano poi una serie di appalti gestiti dall’Adisu in cui il direttore Nuzzo potrebbe aver avuto una posizione di conflitto di interessi per via degli incarichi svolti nelle società affidatarie. Tra le coincidenze emerse c’è la presenza nelle commissioni di gara di Antonio Mercurio, il funzionario della Regione indagato per l’appalto dell’ospedale covid della Fiera, e del funzionario della Città Metropolitana di Bari Cataldo Lastella, coinvolto nell’indagine che riguardava anche la Maurodinoia sugli appalti truccati alla ex Provincia (lei è stata in parte prosciolta e in parte prescritta, Lastella è stato rinviato a giudizio): anche la moglie di Lastella, Maria Guardapassi, ex consigliere di amministrazione della Stp, ha vinto il concorso per dirigenti dell’Adisu. Al momento nessuno dei vincitori di concorso risulta indagato.

Ancora, nel mirino ci sono gli incarichi professionali a una serie di persone residenti a Triggiano, feudo elettorale dell’assessore.Tra gli altri approfondimenti in corso, quelli relativi al «comando» presso l’Adisu di una dipendente dell’Università di Bari. E proprio negli scorsi giorni l’agenzia ha pubblicato nuovi bandi di concorso per funzionari e impiegati che mettono in palio altri sei posti a tempo indeterminato.

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