In Puglia e Basilicata
Città sgomenta
20 Maggio 2022
Matteo Diamante
MOLFETTA - Molfetta ha il fiato sospeso. Il 59enne Mauro Mongelli, un uomo dell’equipaggio del rimorchiatore «Franco P.» partito da Ancona e diretto a Durazzo, in Albania, affondato in acque internazionali al largo di Bari, è al momento fra i dispersi.
Mauro Mongelli, classe 1963, è uno dei componenti dell’equipaggio. Sono ore molto convulse e travagliate per l’intera città di Molfetta stretta, improvvisamente, intorno alla famiglia del marittimo. Il clima che si respira in città, non appena la notizia ha iniziato a circolare, è di attesa seppur molto pesante.
L’uomo sarebbe dovuto rientrare a casa fra qualche settimana, in occasione del matrimonio di sua figlia, previsto per i primi giorni di giugno. Ad aspettarlo ora ci sono la moglie e la sua unica figlia.
Mauro Mongelli è un marittimo esperto: diplomatosi all’istituto nautico «Caracciolo» di Bari, ha sempre svolto attività di questo genere. Un uomo dedito al lavoro e alla famiglia. «È un padre esemplare - è il commento della comunità parrocchiale di Sant’Achille, frequentata dalla figlia -. Anche quando lavora lontano da casa, non fa mai mancare la sua presenza. Il suo pensiero è tutto per la moglie e per la sua unica figlia». A Molfetta i cittadini incrociano le dita, affinché Mauro non sia l’ennesimo figlio del mare a perdere la vita a causa del lavoro.
In queste ore, con una città sotto shock, nessuno tra le istituzioni ha voluto rilasciare dichiarazioni: la campagna elettorale con gli appuntamenti di invito al voto potrebbe subire uno stop.
Sconcertati anche quanti il lavoro di Mauro Mongelli lo conoscono bene. Molfetta, nonostante la crisi che ha colpito il settore della pesca negli ultimi anni, ha un’anima legata al mare: a parlare sono proprio loro, i pescatori. «Quando usciamo per mare - commentano alcuni - sappiamo bene che potremmo non mettere più piede a terra. È difficile guardare in faccia la realtà, ma è così.
Per tutta la vita, mascheriamo questa triste verità dinanzi alle nostre famiglie, consapevoli più di tutti dei rischi».
Non è la prima volta che Molfetta si trova a dover vivere ore di apprensione come questa. La speranza è che Mauro Mongelli faccia rientro a casa.
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