L'intervista
«Parcheggi interrati alla Rossani e rifiuti, le mie idee vincenti», la parola al vicepresidente del consiglio comunale di Bari Romito
«Lavorare sulla sicurezza, maggiori risorse alla Polizia locale»
«Il tema della sicurezza non è un totem di destra di centro o di sinistra. È una questione che riguarda tutti, indipendentemente dal credo politico. In merito a questo dovremmo investire più risorse nella nostra Polizia Locale e mettere i nostri agenti nelle condizioni di fare più attività di presidio del territorio. È squalificante e ingiusto impiegarli quasi esclusivamente nell’attività di viabilità. Se potessi sintetizzare direi “oltre alle multe, più sicurezza”», parola di Fabio Romito, vicepresidente del Consiglio Comunale di Bari che interviene sui tempi di più stringente attualità, non prima di aver ringraziato «la Procura di Bari e le nostre forze dell’ordine per l’eccellente lavoro che svolgono quotidianamente. Sono vere eccellenze del nostro territorio».
Lei è giunto al secondo mandato a Palazzo di Città dopo una esperienza da assessore provinciale e consigliere di municipio, cosa sente di dire ai baresi?
«Sono orgoglioso dell’affetto e della considerazione che tanti baresi nutrono nei miei confronti. Dalle primarie – e abbiamo letto tutti in che modo potrebbero essere state inquinate – alle amministrative passando per le regionali, dove sono stato il più suffragato del centrodestra a Bari, è stata una continua crescita. Un affetto che mi riempie di responsabilità e riconoscenza nei confronti dei miei concittadini baresi».
Pare che la maggioranza stia sposando diverse sue proposte.
«Sono molto soddisfatto che il sindaco abbia accolto e recepito le mie riflessioni sulla questione parcheggi interrati – ipotizzandone uno in zona caserma Rossani – e soprattutto sul tema differenziata porta a porta. Da diversi mesi, infatti, ho iniziato ad esprimere forti perplessità sull’idea dell’Amministrazione di estendere a tutta Bari il porta a porta, oggi finalmente pare che la mia idea sia diventata maggioranza».
Precisamente, cosa non la convince?
«È un sistema fondamentalmente vecchio, molto impattante dal punto di vista dei costi e dell’impiego di personale e comporterebbe un sicuro aumento della Tari, il cui costo ricadrebbe sui baresi, e un ulteriore arretramento del livello di pulizia della città. La soluzione è un sistema misto, con cassonetti interrati, tariffazione puntuale e isole ecologiche. Sul tema degli impianti, poi, servirebbe una riflessione seria e non ideologica».
Su quali aspetti invece continua a non avere riscontri?
«Trasparenza nell’affidamento di incarichi a professionisti esterni e rotazione dei beneficiari. Sono anni che denuncio l’odiosa abitudine di Comune e aziende municipalizzate di affidare incarichi lautamente remunerati ai soliti professionisti. È inaccettabile, specialmente in momenti di grande crisi economica come questo. Trasporto pubblico, mancato sostegno al commercio e indifferenza rispetto alle esigenze dei cittadini più anziani sono poi temi centrali che tuttavia ancora non trovano risposte adeguate».
Un altro punto debole cui pensa si dovrebbe intervenire?
«Il saldo fra morti e nuovi nati in città è ormai negativo da molto tempo, negli ultimi 5 anni abbiamo perso circa 14 mila cittadini, come se un intero quartiere fosse scomparso. Se non interveniamo subito con politiche di sostegno alle famiglie e genitori rischiamo di dare avvio ad una fase di spopolamento grave e pericolosa. Bisogna investire e programmare anche attività che possano far crescere Bari come città universitaria. Ateneo e Politecnico sono ancora troppo “lontani” dalle strategie di sviluppo della Città. Studenti, ricercatori, docenti devono essere il centro del futuro di Bari, non la periferia».
Quali iniziative proporrà all’Amministrazione nel breve periodo?
«Credo sia indispensabile intervenire sul caro energia, dando alle famiglie baresi in difficoltà e alle attività energivore un contributo economico utilizzando parte degli utili dell’Amgas e anche, se necessario, utilizzando fondi del civico bilancio. Mi piacerebbe poi varare anche a Bari una Utility Card per garantire servizi dedicati, opportunità e vantaggi ai tanti baresi con disabilità».