Progetti in città
Pronto in estate il polo bibliotecario nell'ex caserma Rossani di Bari: il video
Tour nel «Parco della cultura». L’ex area militare accoglierà anche Teca del Mediterraneo, Mediateca Regionale e Istituto per la Storia dell’Antifascismo
BARI - «Ne faremo una grande e bella città». Le parole di Armando Perotti (attribuite a Gioacchino Murat nell’atto della posa della prima pietra del borgo nuovo di Bari il 24 aprile 1813) si addicono alla perfezione alla sensazione che ci assale appena varcata la soglia dell’ex caserma Rossani.
L’ex rudere. Un rudere, tornato a nuova vita – e che vita – che sembra ora appartenere a una città della mitteleuropa, dove le biblioteche, gli spazi museali integrati nel verde, fanno parte del tessuto urbano in un dialogo costante con i cittadini che li vivono nel quotidiano. E quel dialogo, finalmente, sarà possibile anche a Bari considerando la posizione strategica dell’ex struttura militare a ridosso del centro, tra corso Benedetto Croce, via De Bellis e via Giulio Petroni, rimasta chiusa per oltre trent’anni: la stazione centrale dall’altra parte della strada, teatri, cinema, librerie - e perché no – anche i locali della movida - a un tiro di schioppo, l’ateneo vicinissimo da una parte e dall’altra in cinque, massimo dieci minuti a piedi, la possibilità di raggiungere il campus universitario e il Politecnico, e anche il Policlinico.
Cantiere. Si lavora di buona lena nella Rossani, con decine di operai intenti a tirare a lucido la pavimentazione sia interna che esterna, a collegare fili elettrici, a dare gli ultimi ritocchi di pittura alla garitta dove un tempo trovava riparo il militare di guardia. La consegna è alle porte. A marzo il Comune inaugurerà il parco urbano, e all’inizio dell’estate, con ogni probabilità, anche gli spazi destinati ad accogliere il Polo bibliotecario regionale con la Biblioteca del Consiglio Regionale – Teca del Mediterraneo, la Mediateca Regionale, e l’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (Ipsaic) saranno pronti e consegnati alla Regione Puglia.
Inoltre, come è stato annunciato di recente, nell’ex caserma Rossani troverà la sua nuova casa anche l’Accademia delle Belle Arti di Bari.
A farci da guida in questo percorso di scoperta degli spazi recuperati è Mauro Paolo Bruno, dirigente della sezione Sviluppo, innovazione e reti del dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia (diretto da Aldo Patruno), alla quale fa capo il polo biblio-museale pugliese.
Il tour. «Dobbiamo definire il modo di convivenza tra le biblioteche che compongono il polo regionale – spiega Bruno entrando nella ex palazzina del comando (1.500 metri quadri, che sarà un misto tra luoghi di fruizione pubblica e uffici) – e quindi studiare quali sono le esigenze degli spazi di ognuno, facendoli convivere al meglio, e capire come sistemare il patrimonio librario. E subito dopo provvedere all’acquisizione degli allestimenti. Al piano terreno ci saranno gli uffici e gli archivi – sono già stati installati gli impianti antincendio quindi le stanze sono pronte a ospitare i materiali librari. Durante i lavori di svelamento della pavimentazione sono venute fuori le cementine originarie che connotano tutte le stanze in maniera una diversa dall’altra».
Stucchi e dipinti. Al primo piano, stanza dopo stanza, si arriva a quelle che erano la sede del comandante e la sua anticamera, e ci si trova al cospetto della bellezza dell’arte anche in una vecchia caserma. I soffitti delle stanze sono infatti dipinti e stuccati e uno dei due, quello del comandante, ha anche un pregiato cassonetto ligneo, che sono stati restaurati con l’intervento del Comune di Bari (con 630mila euro, che sono serviti anche per il rifacimento della pavimentazione che separa il polo bibliotecario dal parco), su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso.
Dal primo piano l’affaccio sul parco progettato da Fuksas, che verrà restituito alla città il 20 marzo durante una giornata di eventi dedicata interamente alle famiglie.
Passiamo alla cosiddetta «casermetta», con la sua dimensione da hangar che è stata riadattata sfruttando l’enorme altezza con la costruzione di soppalchi che hanno in pratica moltiplicato lo spazio disponibile arrivando a contare 3500 metri quadri. «Qui ci sono le sale esposizione, le sale studio, la sala per le proiezioni cinematografiche che potrà ospitare circa 80 posti, la grande sala convegni, insomma, ci sono spazi per qualsiasi tipo di evento legato alla cultura, quali mostre, letture, presentazioni di libri, incontri, appuntamenti musicali, e ci sarà anche il punto ristoro, la cui gestione sarà messa a bando – continua Bruno -. Successivamente andremo a regolamentare anche la possibilità di organizzare le attività, con un sistema di rotazione per poter permettere a tutti gli attori di intervenire, visto che i tre istituti saranno in compresenza».