Commercio
Bari, shopping con lo sconto in attesa del via ai saldi
La corsa agli affari dal 24 luglio. Bari e la Puglia ultimi in Italia
BARI - Ma qui da noi i saldi sono cominciati oppure no? La confusione regna sovrana, salvo la corsa contro il tempo per cogliere al volo l’occasione dell'estate. E non aiuta certo a capire se si può o meno approfittare dei saldi la messaggistica che ormai utilizzano tante attività commerciali, soprattutto nell’ambito dell’abbiglia - mento. Il 30 giugno una nota catena di abbigliamento ha inviato ai suoi clienti baresi un messaggio allettante: «accorrete accorete, sconti fino al meno 70 per cento sulla primavera - estate a partire da domani, 1° luglio». Salvo poi smentire qualche ora dopo, con un nuovo messaggio, scusandosi del precedente sms, inviato erroneamente. «In Puglia questi sconti non sono validi dal 1 luglio, vi faremo sapere» è stato più o meno il senso del secondo sms. Eppure, mentre l’estate spinge il piede sull’acceleratore e, chi può, scappa dalla città in fiamme, dalle vetrine dei negozi occhieggiano, eccome, promozioni, prezzi stracciati, offerte «compri 3 e paghi 2».
Allettanti occasioni, un invito a nozze per acquirenti e commercianti di una regione che è stata tra quelle più a lungo fermate dall’emergenza sanitaria. «I saldi in Puglia cominciano il 24 luglio. Siamo l'ultima regione, a parte la Basilicata che comincia i primi di agosto, a partire con i saldi quasi a fine luglio – commenta soddisfatto Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia e vice presidente nazionale Fismo, Federazione italiana settore moda -. Per noi, si tratta di una piccola grande conquista a favore soprattutto delle attività più piccole nei confronti della grande distribuzione». Il riferimento è alla data nazionale che arriva dalla Commissione attività produttive della Camera e ha fissato, per il Paese, la data di inizio dei saldi estivi al 3 luglio. Ovvero, come stabilito dalla conferenza delle Regioni, il primo sabato del mese di luglio. Una data che però le singole regioni possono parzialmente modificare. «La conferenza delle Regioni lavora su tutto il territorio nazionale e una data del genere risulta interessante soprattutto per le regioni del nord, dove le città metropolitane si svuotano e quindi hanno “fretta” di vendere. Per noi, quest’anno più che mai che abbiamo riaperto dal lockdown tra gli ultimi in Italia, partire con i saldi il 3 luglio avrebbe significato svendere tutto a più o meno quindici giorni dalla “ripartenza”».
Il 3 luglio, peraltro, sarebbe stato addirittura quasi un mese di anticipo rispetto allo scorso anno. Nel 2020, infatti, saldi partirono il 1° agosto e durarono fino al 15 settembre. Nonostante quest'anno non appaia per niente più florido del precedente. Anzi: sono aumentate le saracinesche mai più rialzate, le attività che hanno ceduto il passo ad altro, le firme storiche che non hanno retto il colpo della chiusura per l’emergenza sanitaria. Sarebbe stato come dire che il 3 luglio, all’inizio dell’estate, sarebbero partiti già i saldi di fine estate. Nessun respiro, dunque, per i negozi al dettaglio di abbigliamento e calzature. «La regolamentazione dei saldi evita di penalizzare soprattutto i piccoli negozi che hanno un’ingente quantità di merce invenduta e così riescono a stare al passo con la grande distribuzione - spiega Campobasso - . Da qui la proposta degli esercenti di far partire i saldi dal 24 luglio. Proposta che è stata accolta». Chiarito l’inghippo del messaggio della catena di abbigliamento che cambia idea in corso d’opera (semplicemente perché ci aveva allineati alla data più diffusa sul territorio nazionale, il 1° luglio), rimangono da chialrire le vetrine con offerte su offerte. «Si tratta delle vendite promozionali – conclude il presidente di Confesercenti – con - sentite fino a quindici giorni prima l’inizio dei saldi ufficiali. Un’altra precisazione a scanso di equivoci: la regolamentazione è la stessa anche per la vendita on-line».