Recovery fund
Caccia ai fondi europei per il Parco CostaSud a Bari: candidato al piano nazionale
Il sindaco: «Questo intervento è forse la sfida più importante»
BARI - Il progetto c’è, ambizioso al pari dell’obiettivo: dare un nuovo volto e una nuova funzione all’area costiera a sudest, quel lungomare San Giorgio puntellato di costruzioni diroccate, di scheletri di palazzine mai completate eppure abitate abusivamente da rom e senzatetto di passaggio, e all’imbrunire un mercato del sesso a cielo aperto. Una fetta della città, dunque, in stato di abbandono. I soldi potrebbero arrivare dal Pnrr: il Comune ha candidato il programma di rinascita Parco CostaSud, per un importo di 75 milioni di euro, al Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo nell’ambito delle misure relative alle opere strategiche-grandi attrattori turistico-culturali.
Si tratta di uno stralcio del più ampio progetto di rinascita della porzione di territorio compresa fra Parco Perotti e San Giorgio, oggetto di un concorso internazionale di idee vinto dal docente del Politecnico di Milano Nicolò Privileggio, a capo di un team di progettisti composto da Manuel Clasadonte e Stefano Ivaldi con i consulenti Marialessandra Secchi e Gabriele Confortola, a cui è stata affidata la pianificazione esecutiva dell’intervento.
Il sindaco Antonio Decaro commenta: «Non vogliamo arrenderci alle difficoltà di questo momento storico. In questi mesi siamo andati avanti con le progettazioni e abbiamo cercato di cogliere tutte le opportunità in grado di dare sostanza alla nostra visione di sviluppo urbano. CostaSud anticipa il Pug. Con l’avvio dei lavori del “collo d’oca”, che permetterà lo spostamento dei binari che costeggiano via Gentile e separano i quartieri di Japigia e Madonella, la città è chiamata a definire la riqualificazione di una porzione di suolo strategica per il futuro. Il parco costiero a sud è l’opera che può davvero cambiare il volto e le sorti di Bari, forse la sfida più importante dei prossimi anni».
L’idea è quella di realizzare un parco costiero che avrà la funzione di cerniera per connettere la campagna, lo spazio agricolo e i quartieri esistenti, ricucendo il retro costa con il mare, zone storicamente separate a causa della presenza dei binari della ferrovia. La litoranea è destinata inoltre a diventare prioritariamente ciclo-pedonale e la statale 16 declassata a strada urbana con incroci a raso. Il parco, lungo 6 chilometri sarà un collettore fra il lungomare monumentale novecentesco e le spiagge di Pane e pomodoro e Torre Quetta con i quartieri Japigia, Madonella e San Giorgio, il più imponente, per estensione e funzioni, di tutta l’area metropolitana. Nella strategia diversificata di rigenerazione della linea costiera di Bari, lunga più di 40 chilometri, questo intervento avrà come cardine il potenziamento del verde (agricoltura costiera, aree naturalistiche e nuove piantumazioni) e gli spazi destinati alla socialità, alla balneazione e al tempo libero. Lo scopo è anche quello di ampliare l’offerta turistico-culturale all’interno di uno scenario che registra negli ultimi anni una domanda sempre crescente, potenziando l’impulso allo sviluppo economico legato agli usi costieri, in una cornice di sostenibilità ambientale.
Da tempo si discute della resurrezione di quell’area. Nel settembre 2017 Ance, Confindustria, Ordini professionali e Politecnico donano all’amministrazione una sorta di preprogettazione: funzioni, servizi e insediamenti per restituire al lungomare vivibilità, bellezza e ricchezza. Il Comune prende atto del «dono», ma emana comunque un bando di idee internazionale, aggiudicato a Privileggio. Ora la candidatura alla misura nazionale per dare forma al programma.