LA PROTESTA
Bari, disabili tornano in piazza per il caso protesi
I pazienti protestano contro le mini gare in corso dell’Asl che impediscono la libera scelta di protesi e ausili
BARI - La data era stata già fissata un paio di settimane fa. Nel frattempo, la speranza di revocare la manifestazione dei disabili, decisa per contestare il nuovo corso delle forniture di protesi e ausili, si è arenata, nonostante un tentativo ufficiale di Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, di scongiurare la mobilitazione.
Cosicché dopo l’incontro, ancora interlocutorio, avuto martedì scorso in videoconferenza con Sanitarie e centri acustici, dopodomani è confermato il sit in davanti alla sede della presidenza regionale (sul lungomare Nazario Sauro), la riproposizione di quello, già andato in scena il 9 giugno scorso, più volte sospeso nell'attesa di atti concreti, più precisamente aspettando il blocco dei mini bandi indetti da parte dell’azienda sanitaria locale negli ultimi mesi.
La procedura ad evidenza pubblica (peraltro prevista dalla legge) è contestata sia dalle associazioni di categoria del settore, perché con un unico vincitore (spesso di altre regioni) penalizza l’attività delle imprese, sia dai pazienti perché, stabilendo basi d’asta con cifre ritenute improponibili e aprendo al massimo ribasso, le conseguenze sono: la fine della libera scelta (il cliente si affidava alle Sanitarie di fiducia non solo per consulenze tecniche, ma anche pratiche: vedi l’aiuto nel presentare e seguire l’iter per l’autorizzazione ad ottenere ausili e presidi) e il crollo (secondo i fruitori) della qualità dell’assistenza agli aventi diritto («ciascun paziente ha precise esigenze quando ha bisogno di un busto o di una carrozzina») e spesso anche del prodotto («non basta indicare un codice come avviene nelle gare»).
BATTAGLIA La battaglia, peraltro, non si limita al Barese. Non più. Nel capoluogo martedì prossimo confluiranno infatti anche i disabili delle altre province pugliesi (sarebbero già pronti diversi pullman), visto che l'intenzione della Regione è arrivare a un bando unico nel più breve tempo possibile (il limite di ottobre è stato di fatto spostato al nuovo anno; la posticipazione è stata favorita dalle elezioni del 20 e 21 settembre). Assortopedia e Ana (audioprotesisti), due delle associazioni delle imprese, mantengono un profilo basso, in vista di un ulteriore contatto nei prossimi giorni.
Ma quasi certamente, anche se non ufficialmente, sosterranno l’iniziativa dei disabili (nella precedente occasione ci fu la presenza di un centinaio di persone, stavolta dovrebbero essere circa il triplo), per poi eventualmente stabilire un’altra manifestazione il 15 settembre, a cinque giorni dal voto («se l’11 non firmano, non ci muoviamo dalla Regione»).
DATE La data di venerdì 11 non è casuale. La cita Montanaro in una lettera (inviata ai «componenti della manifestazione dell’8 settembre»), in cui, per convincere i partecipanti a rinunciare all'azione («confidando in un ripensamento») elenca i passaggi passati e quelli futuri. «Entro il 4 settembre sarà aggiornato il data base unico regionale predisposto dalla Asl Bari, integrato dal documento predisposto da Confindustria (tariffario); entro martedì 8 settembre sarà convocato il tavolo tecnico sull'assistenza protesica in modo da condividere il documento elaborato.
ln quell'occasione verrà predisposto un verbale da trasmettere alle Associazioni di categoria; entro l’11 settembre saranno convocate le Associazioni di categoria per condividere il tariffario unico regionale. All'esito delle tre tappe si convocherà nella settimana del 13 settembre un tavolo con le Associazioni dei disabili dai quali trarre spunti per elaborare le migliori procedure di acquisto di ausili protesici».
FRONTI Sebbene si giochi un’unica partita, i fronti usano le tattiche che ritengono opportune, anche all’interno della stessa fazione. I pazienti e gli imprenditori, però, concordano sul punto chiave: chiedono appunto la libera scelta per la fornitura dei dispositivi, soprattutto per quelli che necessitano dell’intervento dei tecnici ortopedici e audioprotesisti (si va dai busti su misura alle carrozzine fino alle protesi acustiche). In ballo c’è una soluzione ponte fino al bando unico regionale, con l’adozione di un prezzario nel Barese sulla falsariga di quelli già esistenti in altre province (in cui vige un accordo quadro fino a dicembre).
E poi appunto (ed è la parte più difficile da risolvere) c’è la questione di come procedere nel futuro prossimo venturo. «Intanto non si capisce - affermano le imprese - il perché di questo ritardo circa la soluzione temporanea che uniformerebbe la provincia di Bari alle altre: dalla Regione assicurano, dopo aver chiesto i nostri prezzari, che invieranno un elenco da loro redatto almeno per rivedere la situazione a breve termine (ma intanto la Asl Bari procede con le mini gare, per le quali ci sono anche denunce ai Carabinieri - n.d.r.). Ma soprattutto è necessario chiarire una cosa: il bando unico regionale mira ovviamente, essendo al ribasso, a ottenere un risparmio.
Ma il taglio dei costi, come ipotizzato, coincide anche con un taglio dei servizi. Da ciò non se ne esce. Sia chiara una cosa: di fatto i medici specialisti prescrivono un dispositivo e poi siamo noi che facciamo tutto. Cosa vuol fare la Regione: affidare ai medici della Asl la scelta del singolo prodotto a misura di ciascun paziente? Vuole assumere tecnici ortopedici e audioprotesisti per le modifiche e l'applicazione dei dispositivi? Vuole individuare ispettori per il controllare il rispetto dei bandi? Conviene tutto questo?».