Il ritrovamento
Piccolo barbagianni ferito a zampa e ala: salvato a Molfetta
Decisivo l’intervento di un passante in una zona periferica
BARI - aEsemplare di barbagianni in gravi condizioni ritrovato nelle campagne di Molfetta. Il Wwf denuncia: «Animali costretti ad allontanarsi dal loro habitat a causa dell’uomo».
Sono stati giorni impegnativi quelli ferragostani appena trascorsi per i volontari del Wwf di Molfetta. Nell’agro è stato ritrovato un barbagianni, specie rientrante tra quelle particolarmente protette e purtroppo in notevole contrazione nel nostro territorio, a causa di un maggiore ed eccessivo utilizzo di pesticidi nelle campagne, cui si aggiunge una forte azione di bracconaggio.
L’esemplare di barbagianni è stato ritrovato da un passante nel giorno di Ferragosto, il quale ha prontamente allertato i militari della compagnia dei Carabinieri, prima che il volatile venisse affidato agli stessi volontari del Wwf.
La spiacevole notizia riguarda purtroppo le gravi condizioni in cui l’esemplare versa, in quanto ha riportato una frattura esposta dell’ala destra e una della zampa sinistra.
Il rapace, ritrovato immobile lungo il ciglio della strada, a due chilometri dall’abitato, spaurito e indifeso, difficilmente potrà tornare nel suo habitat naturale, ma tuttavia il pronto intervento del cittadino sensibile, insieme a quello dei Carabinieri e del Wwf, al momento gli hanno salvato la vita.
Il ritrovamento del barbagianni rappresenta l’ultimo caso di esemplari di animali selvatici affidati ai volontari del Wwf durante quest’estate. Sul territorio di Molfetta casi di questo genere hanno di gran lunga superato la doppia cifra, sintomo di qualcosa che sta cambiando purtroppo anche per mano dell’uomo.
Secondo quanto affermano i volontari della organizzazione ambientalista, durante questa stagione, essi stessi si sono trovati dinanzi a decine e decine di ritrovamenti di animali selvatici di varia natura: da comuni colombi a gazze, ghiandaie, rondoni, passeri, ma anche rondini, taccole, gheppi, tordele, pipistrelli e tortore dal collare.
Tra le specie meno comuni non sono mancati i ritrovamenti di gufi, civette, un esemplare di pullo di grillaio al confine con il territorio di Bisceglie. Tra i mammiferi, notevole è stato il recupero di diversi esemplari di ricci recuperati tra il rione Paradiso, via Salvo D’Acquisto e anche all’interno dell’area dell’ex Apicella.
Quale spiegazione dare a questo fenomeno? «L’allontanamento forzato della fauna dall’habitat naturale - risponde Pasquale Salvemini del Wwf -, come sta accadendo al Parco di Mezzogiorno, dove i lavori eseguiti fuori periodo (quando invece le potature dovevano essere interrotte per non causare la caduta e la distruzione dei nidi), stanno allontanando molte specie selvatiche, spingendole verso il centro abitato. Anche in questo caso - ha concluso - va ricordato che la legge punisce chi distrugge nidi e nidiacei di tutte le specie selvatiche».