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Bari, personale all’osso e in pericolo: Anagrafe sul piede di guerra

 
Enrica D'Acciò

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Enrica D'Acciò

Comune di Bari - Palazzo di Città

Comune di Bari - Palazzo di Città

Aggressioni e disservizi, i sindacati chiedono un tavolo al Comune

Giovedì 09 Luglio 2020, 14:30

BARI - Riprende, ma è già in affanno, l'ufficio anagrafe. Dopo i giorni duri della quarantena, quando gli uffici sono rimasti aperti solo per i certificati di nascita e di morte, l'amministrazione comunale ha deciso di riaprire al pubblico, già dalla scorsa settimana, tutti gli sportelli della ripartizione anagrafe. Ci sono da rinnovare più di 20mila carte d'identità e da smaltire tutto l'arretrato accumulato nei mesi di chiusura ma, fra la cronica carenza di personale e le norme anti-contagio, c'è il concreto rischio di lunghe file e ingestibili assembramenti. E i sindacati sono sul piede di guerra.

Alcune segnalazioni sono già arrivate per l'ufficio anagrafe centrale: i cittadini, che non possono più fare sala d'attesa all'interno degli uffici, si accalcano fuori, per strada, mentre aspettano il proprio turno. «Con il contingente di dipendenti ridotto all'osso a causa delle gravi carenze di personale e con un arretrato dovuto al blocco causato dal lockdown per contenere la pandemia da Covid 19, si rischia, con una apertura degli sportelli non programmata, di assistere a continui assembramenti e a episodi di intolleranza che potrebbero sfociare anche in alterchi e atti di violenza», denuncia a riguardo Michele Favia, coordinatore aziendale della Funzione Pubblica della Cgil al comune.

Carenze nell’organico e nell’organizzazione e sicurezza sui luoghi di lavoro sono i temi all’ordine del giorno dell’assemblea del personale della ripartizione Servizi demografici, elettorali e statistici, convocata lunedì dalle segreterie regionale e dell’Area metropolitana della Uil, anche per discutere sulle possibili azioni di lotta sindacali da mettere in campo. «Alla notevole carenza di organico della Ripartizione (circa il 35% in meno nell’ultimo triennio) si sono aggiunti negli ultimi anni una moltitudine di servizi compresi quelli non competenti agli ufficiali d’anagrafe - afferma il segretario Emanuele Valerio -. È una situazione assurda che costringe direzione e dipendenti ad assicurare i relativi servizi con affanno a causa di carichi di lavoro non più sostenibili, col risultato di procurare disagi ai cittadini utenti, che finiscono per scaricare irritazione e rabbia nei confronti di chi è al front office».

Già in passato, il personale dell'ufficio anagrafe è stato vittima di aggressioni verbali e fisiche di utenti esasperati per le lunghe attese e l'insopportabile burocrazia. Qualche giorno fa poi, un agente di polizia locale, in servizio presso la sede centrale in largo Fraccacreta è stato aggredito da parte di un cittadino esasperato dall’attesa, mentre c’è stato chi ha tentato di entrare negli uffici attraverso le finestra, lasciate aperte a causa del malfunzionamento dell’aria condizionata. La situazione, spiegano dal sindacato, impone ancora la massima prudenza. Da marzo a maggio, causa coronavirus, gli uffici sono rimasti aperti al pubblico solo per registrare nascite e decessi. Tutti gli altri servizi sono stati garantiti via web o via telefono, con la maggior parte del personale a lavoro da casa. Si è passati quindi all'apertura su prenotazione, così da evitare assembramenti e da gestire, nel modo più ordinato possibile, il lavoro del personale rientrato in ufficio.

Dal 29 giugno, poi, riapertura per tutti anche se, per alcune delegazioni, gli sportelli sono rimasti chiusi: è il caso di Torre a Mare e Carbonara, ancora out per carenza di personale. A Santo Spirito sono ad oggi aperti tre sportelli su quattro. La mole di lavoro è tale per cui l'amministrazione comunale avrebbe optato per prorogare di 6 mesi la validità di oltre 20mila carte d'identità in scadenza a giugno. «Sicuramente vanno garantiti i servizi all'utenza – riprende Favia - come siamo certi che i servizi devono essere erogati assicurando la massima sicurezza per lavoratori e cittadini baresi».

Dunque ripristino della riapertura programmata, e su prenotazione, degli sportelli, massimo rispetto dei protocolli e delle misure di prevenzione anti-contagio, utilizzo di mascherine e degli altri dispositivi di protezione individuale, ferreo distanziamento fisico. Ma soprattutto: «Chiediamo al Comune un tavolo di confronto per la riorganizzazione dei servizi e l'assegnazione di altro personale, proprio per soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini», conclude Luigi Lonigro, segretario generale della Funzione Pubblica Cgil di Bari, in sintonia con i colleghi Uil Valerio e Barnabà.

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