La denuncia

Caro prezzi in Puglia, Coldiretti: «Colpa del crollo dei raccolti. Ad agricoltori solo pochi centesimi»

Addio a 1 frutto su 3 a causa del crollo dei raccolti di frutta estiva

BARI - Addio a 1 frutto su 3 a causa del crollo dei raccolti di frutta estiva – con la produzione di pesche ridotta ad esempio del 28% e il quantitativo di albicocche che risulta più che dimezzato rispetto allo scorso anno – e perdita fino al 80% di ciliegie in Puglia per colpa di gelate e trombe d’aria. Fattori che, inevitabilmente, sono destinati ad avere effetti sui prezzi al consumo. Ma la forbice tra quanto riconosciuto agli agricoltori e quanto chiesto sugli scaffali è davvero spropositata. A denunciarlo è la Coldiretti.

“Si registrano tensioni sui prezzi dei beni alimentari che hanno fatto segnare un aumento medio del 3%, con punte che raddoppiano per i prodotti freschi – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia -. A pesare è la situazione climatica avversa che ha tagliato le produzioni sulle quali gravano i maggiori costi a carico delle aziende per garantire le misure di sicurezza anti-Covid e le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte che potrebbe comportare ulteriori perdite a carico dell’offerta delle produzioni agricole”.

“Ai pochi centesimi riconosciuti agli agricoltori, però, la forbice si allarga a dismisura al consumo – denuncia Coldiretti Puglia – come per esempio per i caroselli che da 1,20 euro al chilo nei campi il prezzo schizza a 3,80 euro al dettaglio con una forbice che segna il +217%, le fave novelle che da 0,40 euro pagati agli agricoltori vengono vendute a 2,80 euro al chilo con +600%, i carciofi con prezzi al dettaglio del + 591% rispetto ai campi, i piselli verdi che da 1 euro in campagna sono venduti al consumo a 4,50 euro al chilo, fino ai broccoli con una forbice del 400%”.

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