Convivere con l’emergenza
Bari, San Nicola, il virus cancella la festa. Dopo i riti pasquali salta pure la sagra
La sagra patronale di maggio va verso la cancellazione
Le evoluzioni dei ballerini dell’aria e i giochi d’acqua voluti da Elisa Barucchieri? Gli angeli volanti di Valerio Festi? La ricostruzione storica di Sergio Rubini? Queste e altre rappresentazioni fantastiche e mirabolanti in onore di San Nicola non andranno in scena quest’anno. Non sembra esserci margine affinché the show must go on, anche se nessuno ufficialmente lo ammette. Eppure a meno di un mese dall’appuntamento con la rievocazione storica della mirabile impresa, gli ingranaggi della macchina organizzativa sono ancora tutti fermi.
Dopo Pasqua e Pasquetta, quasi certamente saremo costretti a stare a casa, anche per le celebrazioni del santo patrono. Perduranti divieti, appelli, restrizioni e sanzioni, frutto della estenuante emergenza da Covid-19 è difficile, se non impossibile pensare che la tre giorni barese di maggio per le celebrazioni di San Nicola, col corteo storico in testa, possa svolgersi come da tradizione. Troppi rischi in una manifestazione in cui devoti, pellegrini e curiosi si riversano per le principali strade della città, nella consueta, gigantesca e coinvolgente festa di popolo.
Il prossimo weekend rappresenterà il debutto delle festività in clausura, una premiere da balcone, terrazzo o giardino (per i più fortunati), destinata a replicarsi per molto tempo ancora, col rischio di arrivare addirittura alla soglia dell’estate.
E sarà così anche per le prossime celebrazioni di rilievo nazionale e internazionale, dalla festa della Liberazione a quella dei lavoratori, quei 25 aprile e 1° maggio che in altre condizioni avrebbero offerto due ghiotte occasioni per affascinanti e distensivi weekend, con i baresi abituati a chiudere in bellezza con celebrazioni di maggio per il vescovo di Myra. Ebbene così non sarà: luminarie, bancarelle, rappresentazione storica, sbarco del santo al molo San Nicola, per il 2020 con ogni probabilità saranno solo oggetto di ricordi, nostalgia e qualche rimpianto. Uscire di casa? E chi può dirlo. Certo non ci sarà lo spazio per una sagra in cui si sta tutti attaccati l’uno all’altro, effetto Vinavil.
Ehi sì perché man mano che procede la guerra di trincea contro la pandemia, si inizia a pensare anche al dopo. Che purtroppo non sarà immediato. Quando questo maledetto Covid 19 abbasserà la cresta - ma siamo ancora lontani dall’iniziare a sconfiggerlo - si potrà gradualmente tornare ad una vita pseudo normale, privilegiando ovviamente le attività essenziali. Come ha ribadito recentemente il sindaco Antonio Decaro, la ripresa non sarà affatto normale, per cui per tornare ad avere rapporti sociali e quotidiani, avremo bisogno sicuramente di guanti e mascherine al pari di test rapidi in modo da scongiurare eventuali pericoli. Tradotto, dovremo continuare a mantenere le distanze e a rispettare poche ma essenziali regole.
Come detto, quindi, ribadito il rispetto dei presupposti di tutela e prevenzione della nostra e dell’altrui salute, non sembrano esserci margini nemmeno per un nuovo miracolo di San Nicola, la cui festa religiosa e popolare dovrà essere necessariamente cancellata, magari per essere recuperata a data da destinarsi. Se il calendario della Chiesa lo consente.
Adesso è infatti importante concentrarsi per continuare a rispettare le restrizioni imposte dal Governo e dalla Regione, poi solo in un tempo non ancora definito sarà possibile pensare di tornare ad avere una vita normale. Che all’inizio proprio normale non sarà, con il continuo assillo della spada di Damocle sul nostro capo di una nuova impennata del Coronavirus. «Dovremo abituarci a vivere un periodo della nostra vita in maniera diversa», ha ricordato recentemente il primo cittadino. E anche senza feste e luminarie, San Nicola, continuerà a volerci bene.