Occupazione
Bari, 13 dipendenti Saicaf verso il licenziamento, i sindacati: «Cassa integrazione straordinaria»
Chiesta Cigs. Flai e Uila, 'fondate preoccupazioni tre mesi fa'
BARI - E’ giunta ai sindacati la comunicazione ufficiale di «Licenziamento collettivo per cessazione del ramo produttivo per la società Saicaf Spa», per 13 lavoratori di produzione e magazzino - per i quali è stata chiesta la cassa integrazione straordinaria - tre mesi dopo l'allarme lanciato da Flai Cgil e Uila Uil per «la vendita del terreno su cui insisteva l’opificio e la contemporanea assenza di un piano aziendale condiviso con i rappresentanti dei lavoratori». I sindacati hanno indetto una assemblea per venerdì 20 dicembre.
Allo sciopero indetto in settembre dai sindacati, l’azienda aveva replicato affrettandosi «a smentire con i giornalisti e parlando, invece, di una 'riorganizzazione per potenziare la propria presenza sul territorio nazionale ed estero. «Ma ora questa è «la cronaca - affermano i segretari provinciali Flai Cgil e Uila Uil, Anna Lepore e Pietro Buongiorno -. A noi purtroppo rimane l’amara constatazione che le nostre preoccupazioni erano fondate con la dismissione del ramo industriale dedicato alla produzione del caffè e la conseguente chiusura del sito produttivo di via Amendola. La decisione della proprietà di proseguire solo con l’attività commerciale, di fatto, porta i 13 lavoratori a rimanere a casa. Questa mattina, con la sottoscrizione del mancato accordo con le organizzazioni sindacali in Regione e la conseguente richiesta di ricorso agli ammortizzatori sociali, è quindi ufficiale un epilogo già scritto, quando avevamo il sentore che cessando la produzione si sarebbe parlato di esuberi. Flai e Uila - concludono Lepore e Buongiorno - chiedono un immediato intervento del Ministero del Lavoro per una celere e immediata convocazione delle organizzazioni sindacali al fine di attivare l’accesso alla Cigs».