L'episodio

Palese, 15enne picchiato in spiaggia da coetanei. Decaro: «Aggredito solo perché di Bitonto»

Redazione online

Il ragazzo è ora in ospedale sotto osservazione. Si trovava sul cosiddetto "braccio" del porticciolo di Bari-Palese. Il padre su Fb: «Troviamo i responsabili»

Un 15enne che era in spiaggia con amici sul cosiddetto 'braccio' del porticciolo di Bari-Palese è stato aggredito da coetanei giunti da Bitonto (Bari) durante un diverbio. L’adolescente - denuncia il papà su Facebook e nella denuncia presentata oggi ai carabinieri - ieri pomeriggio «è stato pestato brutalmente ed è ora in ospedale sotto osservazione con il viso tumefatto e un trauma commotivo alla testa».

Il genitore approfitta del social network per lanciare un appello: «Mi rivolgo a tutti i genitori che mi conosco e anche a chi ha dei figli e sa cosa significa. Se qualcuno ha visto o sa qualcosa, vi prego, mi contatti in privato prometto che non farò nome, ma dobbiamo fermare questi vermi».

Il post ha raccolto oltre mille condivisioni, un centinaio di commenti e più di 300 'like' ed espressioni varie di sdegno e meraviglia. I militari dell’Arma di Bari-Santo Spirito hanno avviato indagini.

DECARO: «AGGREDITO SOLO PERCHÈ DI BITONTO» - Sarebbe stato aggredito solo perché era di Bitonto, cittadina alle porte di Bari, e non avrebbe dovuto mettere piede sulla spiaggia del 'braccio' del porticciolo di Bari-Palese. Lo spiega il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un post su Facebook, raccontando del pestaggio di cui è stato vittima un 15enne bitontino, ora sotto controllo medico per scongiurare un problema ad un orecchio. "Sei di Bitonto, te ne devi andare da qui», avrebbero detto dei bulli al 15enne prima di picchiarlo selvaggiamente. L'aggressione - secondo gli investigatori - avrebbe un precedente. Qualche giorno fa alcuni ragazzi di Bitonto avrebbero litigato per futili con coetanei di Bari-Santo Spirito, rione costiero che confina con Palese. Ieri la risposta con il pestaggio del 15enne, che comunque sarebbe estraneo alla lite precedente.

«Ho chiamato il papà, per assicurarmi della salute del ragazzo, e il sindaco di Bitonto - spiega Decaro - per rimarcare l'amicizia tra le nostre due comunità. Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città. Azioni di questo tipo il nome di Bari lo calpestano, lo infangano. Bari è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l’orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso».

«Ma sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori - conclude - pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile».

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