Il giallo
Santeramo, ritrovata la statua di Sant’Erasmo: abbandonata in un casolare
È stata riconsegnata all’arciprete don Vito Nuzzi e a Vito Antonio Paradiso, presidente del Comitato feste patronali, la settecentesca statua del Protettore di Santeramo, la più antica tra le 7 raffiguranti il santo patrono della città
SANTERAMO IN COLLE -I Carabinieri della stazione cittadina recuperano la statua di Sant’Erasmo e la restituiscono alla città. È stata riconsegnata all’arciprete don Vito Nuzzi e a Vito Antonio Paradiso, presidente del Comitato feste patronali, la settecentesca statua del Protettore di Santeramo, la più antica tra le 7 raffiguranti Sant’Erasmo, asportata domenica notte dai locali del Comitato dov’era custodita, nella centralissima piazza Garibaldi, di fronte alla Chiesa Matrice a Lui dedicata.
La statua in lega metallica, raffigurata nei manifesti recanti il programma dell’imminente Festa patronale, non ha un grande valore ma costituisce un importante oggetto di culto per la comunità dei fedeli, da molto tempo esposta alla devozione della cittadinanza.
A comunicare l’avvenuto recupero il sindaco, Fabrizio Baldassarre: «Grazie alla tempestiva azione investigativa e ai sopralluoghi da parte dei Carabinieri, coordinati dal comandante di stazione Raffaele Falagario - afferma il primo cittadino -, è stata rintracciata la statua del nostro amato Patrono Sant’Erasmo. Era in un casolare abbandonato in contrada Talpullo, in buone condizioni, solo un po’ impolverata. Grazie di cuore ai Carabinieri di Santeramo. Viva Sant’Erasmo».
Non a caso quella di ieri è stata davvero una giornata di festa per tutta la comunità, dopo tanta rabbia e indignazione per il furto sacrilego. Sui social arriva il plauso dei cittadini: «Complimenti ai nostri Carabinieri per l’eccellente operazione investigativa», annota don Fabrizio Caponio giovane sacerdote -. Complimenti al lavoro delle nostre forze dell’ordine. Lodiamo il Signore che fa trionfare sempre il bene. Sant’Erasmo ama davvero la sua città».
Ora la statua potrà sfilare, così come succede da sempre, durante le processioni in programma, per i grandi festeggiamenti del 31 maggio, del primo e 2 giugno.