La masterclass al Petruzzelli
Bif&st, così comica e combattiva: Cortellesi premiata a Bari
Un’eclettica attrice e autrice: Zelig, Sanremo e Nilde Iotti...Sugli schermi con la commedia «Ma cosa ci dice il cervello»
BARI - Nelle belle stagioni del cinema «impegnato» dei Rosi, Scola, Petri, Damiani, le «eroine» o le vittime si chiamavano Sandrelli, Bolkan, Melato, De Sio... Oggi la commedia, non proprio classicamente «all’italiana», è piuttosto l’unico «lessico famigliare» in grado di attirare il pubblico tricolore nelle sale, fatte salve alcune eccezioni e non sempre (Bellocchio, Martone, Moretti, Garrone, Guadagnino e pochi altri). Di quest’ambito comico nelle declinazioni più argute e garbate, tuttavia non meno caustiche, Paola Cortellesi è una protagonista di primo piano. Attrice sì, ma anche sceneggiatrice e in generale autrice di prove via via più apprezzate. Stamani Cortellesi riceverà a Bari il «Fellini Platinum Award» del Bif&st e terrà una master class al Petruzzelli, dopo la proiezione con inizio alle ore 9 di Come un gatto in tangenziale (2017), grande successo al botteghino per la regia di Riccardo Milani, che è il marito di Paola.
Debuttante a tredici anni in Tv, quasi per caso, quando prestò la voce in playback al brano «Cacao Meravigliao» in Indietro tutta di Renzo Arbore (1987), Paola Cortellesi si mise in luce sul piccolo schermo nel Macao di Gianni Boncompagni (1997) e da allora ha fatto un po’ di tutto: Uno di noi al fianco di Gianni Morandi, Mai dire gol (anche autrice), Mai dire Grande Fratello e Mai dire Sanremo, Teatro 18 con Serena Dandini; il Festival di Sanremo condotto nel 2004 insieme a Simona Ventura, Gene Gnocchi, Maurizio Crozza; due annate di Zelig con Claudio Bisio (2001-12). Poi «assoli» televisivi, canzoni e duetti con Baglioni, Jovanotti, Pausini, Ferro, Giorgia, Negramaro. E moltissimi film diretti, tra gli altri, da Verdone, Mazzacurati, i fratelli Taviani (Meraviglioso Boccaccio), Cristina Comencini, Miniero, Brizzi, Tavarelli, fino agli ultimi titoli con Milani (La Befana vien di notte).
Senza dimenticare il teatro, dove, ci piace ricordare, Cortellesi dette voce e passione alla «storia eccezionale di una donna normale», Nilde Iotti, nel monologo Leonilde di Sergio Claudio Perroni (2009), concepito a dieci anni dalla morte della Iotti e a trenta dalla sua elezione a presidente della Camera dei Deputati. Con la regia di Piero Maccarinelli, lo spettacolo restituiva alla Iotti l’«agguerrita soavità» propria di un nome, Leonilde, che durante la Resistenza qualcuno scambiò per uno pseudonimo di battaglia. Cortellesi ne offrì un ritratto efficace e commovente, compito arduo, considerando le connessioni politico-sentimentali tra la Iotti e Palmiro Togliatti.
Ora Cortellesi è al lavoro per una serie Sky dove sarà Petra Delicado, personaggio creato dalla scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, un’ispettrice della polizia di Barcellona dal carattere ruvido a dispetto del nome tenero (i romanzi in Italia sono tradotti dalle edizioni Sellerio). Intanto l’ultimo film con Paola, diretto ancora da Milani e co-sceneggiato dall’attrice, Ma cosa ci dice il cervello, è uscito alla vigilia di Pasqua ed è subito balzato in cima al box office.
Nella trama di Ma cosa ci dice il cervello la protagonista si chiama Giovanna ed è una signora dimessa, grigia, abitudinaria, al limite dell’irrilevanza. Tipica impiegata ministeriale romana (magari più gentile rispetto alla vulgata), separata dal marito colonnello-pilota, vive con la figlioletta che un po’ si vergogna di una mamma tanto noiosa. In compenso, si fa per dire, con loro abita la madre-nonna (Carla Signoris), assai esuberante negli abiti e negli approcci.
In realtà Giovanna è un agente segreto di prima linea in missioni internazionali assai rischiose, che prevedono una maschera quotidiana appunto insignificante, mediocre. A scatenare le passioni e lo sdegno della 007 sarà una rimpatriata con i vecchi compagni di liceo (Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Claudia Pandolfi). Sotto mentite spoglie nei travestimenti «mimetici» in cui Cortellesi primeggia, Giovanna si impegnerà a vendicare e riscattare le frustrazioni e i torti di ciascuno degli amici ritrovati. Siamo nell’Italia dove qualunque burina tatuatissima (Paola Minaccioni) o studente aggressivo pensa di saperne di più di un medico ospedaliero o del professore di Lettere.
Tra Roma, Mosca e Siviglia, il film di Milani è una commedia amara e «cattivista» rispetto alle nozioni sbirciate su Internet e all’idea ormai radicata dell’«uno vale uno». Beh, guardate cosa combina Paola Cortellesi per ricordarci che non è proprio così.