Verso le comunali

Bari, nodo primarie, Di Rella: «Ecco perché mi sto buttando a destra»

Ninni Perchiazzi

L’ex presidente: ormai il Pd è il partito dell’establishment

BARI - Centrodestra (ancora) disunito alla meta. Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia-Dit lavorano alacremente all’organizzazione delle primarie per individuare il candidato sindaco per Bari, sempre con l’incognita Forza Italia, spiazzata dal balzo in avanti degli alleati. Così mentre la coalizione registra l’adesione di Pasquale Di Rella, transfuga del centrosinistra, i forzisti, da sempre contrari alle consultazioni pre elettorali, sperano nell’intervento risolutivo di Silvio Berlusconi: al Cavaliere l’arduo compito di individuare un candidato unico (è ancora calda la pista Marcello Vernola?) o di convincere i leader nazionali Giorgia Meloni e Matteo Salvini ad una soluzione differente.

Come detto, la macchina organizzativa procede spedita in vista delle primarie di febbraio ed entro metà gennaio si dovranno ufficializzare i nomi dei concorrenti. In realtà, da tempo sono note le discese in campo dei consiglieri comunali Giuseppe Carrieri (Ic), Fabio Romito (Lega) e Filippo Melchiorre (Fd’I) e di Davide Bellomo (NcI-Dit). La concorrenza non spaventa l’ex presidente (dimissionario) del consiglio comunale, sostenuto da ben tre liste civiche (Di Rella per Bari, Di Rella sindaco e Dipartimento sport). «Da mesi faccio appelli a creare un fronte ampio anti-Decaro, gli unici ad avere risposto sono i partiti di centrodestra», afferma l’attuale consigliere del Gruppo misto. «Un conto è andare spacchettati, un altro è essere uniti», aggiunge, giustificando la virata a destra dopo essere stato tra i più suffragati nel 2014 nella lista del Partito democratico.
«Io lo definirei un allargamento, d’altronde in linea con quanto fatto per un buon 60% dal centrosinistra - sostiene -. Questo tipo di ripensamenti li hanno benedetti per primi proprio Emiliano e Decaro. Guardi cosa è successo col Movimento Schittulli (adesso Sud al centro - n.d.r.), che si è trasferito armi e bagagli al centrosinistra. E adesso la maggioranza al Comune ha una composizione completamente diversa rispetto alla compagine scaturita dalle elezioni». Di fatto Di Rella adesso si trova a stretto gomito con partiti all’estremo opposto (vedi la Lega o Fd’I) rispetto al proprio percorso politico, per quanto variegato. «Noi dobbiamo fare un programma da condividere - dice -. E poi rispetto alla mutazione genetica del Pd, che si è trasformato nel partito dell’estabilishment, c’è poco da dire».
FI sta compiendo gli ultimi sforzi nel tentativo di evitare le primarie, imponendo un nome dall’alto. Cosa farebbe in tal caso? «Io ho semplicemente dato la mia disponibilità, ma conservo la mia identità di carattere civico, infatti non sto aderendo ad alcun partito. Io sto condividendo il metodo delle primarie, che erano un elemento caratterizzante del centrosinistra, ma se lo sono perso per strada. Se dovesse arrivare un’imposizione dall’alto, noi saremmo fuori».
rivali La discesa in campo di Di Rella, appoggiato oltre che dall’ex presidente e consigliere regionale di Realtà Italia (ormai scomparsa), Giacomo Olivieri e dall’imprenditore ed ex consigliere regionale, Nicola Canonico, non crea problemi agli altri contendenti delle primarie. «L’unico vincolo per la partecipazione alle primarie è rappresentato dalla adesione totale, senza se e senza ma, alla coalizione e a quello che rappresenta. Questo vale anche per Di Rella - afferma Bellomo -. Sarebbe un grave errore limitare la partecipazione dei candidati solo perché ritenuti forti elettoralmente. Chi ha consenso non ha paura di confrontarsi».

In sintonia Carrieri. «Primarie aperte. Se il centrodestra vuole vincere deve aprirsi e includere - dice -. Sopratutto a persone competenti e preparate, che hanno fatto una scelta politica. Lasciare poltrone e centrosinistra bollito, per riprendere un percorso politico moderato, d’altronde Di Rella nasce nel centrodestra».
Nulla osta anche da Romito. «Sono convinto che la Lega prima di ogni altro partito sarà in grado di soppesare e valutare attentamente ogni potenziale candidatura, prima di tutto per il sacro rispetto degli elettori che aspettano da troppo tempo una opportunità - asserisce -. In questo senso allargare il fronte anti Decaro, con le giuste garanzie, può essere una opportunità». Infine Melchiorre, che non teme la competizione. «La coerenza negli anni sarà sicuramente premiata dagli elettori baresi», sottolinea.
Identità di vedute quasi totale anche in caso prevalesse la linea di FI: Vernola o chi per lui dovrà passare per le primarie di febbraio. «Vernola è una risorsa per le primarie», chiosa lo stesso Melchiorre assecondato da Romito. «Chiunque voglia candidarsi alle primarie, ci sfideremo in maniera leale e trasparente - commenta - Fi non resterà a guardare un’importante pagina della storia politica della città». «Auspico che FI proponga un suo candidato e che lo faccia partecipare alle primarie, chiunque egli sia», conferma Bellomo. Carrieri è l’unico ad aprire uno spiraglio. «Passo indietro solo con candidato unitario autorevole, ma credo sia la posizione di tutti».

Privacy Policy Cookie Policy