Polemiche su tornelli e card

Polignano, allarme dei geologi: «Un pericolo quelle luminarie in fondo al canale»

Giuseppe Armenise

Un rischio quegli allestimenti in un luogo idraulicamente vulnerabile, soprattutto in periodo di piogge

Una pericolosa svista o un errore imperdonabile? Quale che sia la prospettiva dal quale la si guarda, l’installazione del percorso di luminarie piazzato per le feste natalizie sul fondo del canale alluvionale (lama) Monachile a Polignano, è un esempio di come si possa continuare a sottovalutare il rischio per le persone generato da fenomeni meteorologici tanto inattesi quanto avversi. Né vale la scusante della segnaletica di divieto al transito posta davanti allo scivolo che dal piede stradale porta alla baia. Il divieto è limitato ai giorni di pioggia e la realtà dice che il canale alluvionale costituito da questa frattura nel territorio ben può allagarsi anche in giorni nei quali le precipitazioni si concentrano lontano, a monte, e alimentano il muro d’acqua lanciandolo verso il mare. La furia e la velocità con cui si esprime questa evidenza è tale da trascinare con sé tutto ciò che trova sul proprio corso.


Siamo nella città già finita in questi giorni al centro delle attenzioni per aver installato tornelli alle porte d’accesso della città vecchia e disposto l’obbligo di acquisto di una carta prepagata da cinque euro per i visitatori. Le luminarie che caratterizzano la città in questi giorni sono al centro della segnalazione-denuncia degli esperti di Sigea (Società italiana di geologia e ambiente). «L’installazione di un percorso di luminarie nell’alveo della “Lama Monachile” - scrive nella denuncia iol presidente nazionale, Antonello Fiore - dove è accertata un’alta pericolosità idraulica, mette in pericolo le persone che, stimolate dalla curiosità, possono recarsi direttamente nell’alveo della lama. In occasione di piene generate da piogge copiose, anche non necessariamente in corrispondenza della foce ma nell’ambito del bacino imbrifero, si possono generare deflussi idrici con energia tale da mobilitare fango, detriti e tutto ciò incontrano lungo il percorso verso il mare. Fenomeno questo non nuovo proprio nella lama oggetto delle decorazioni luminose come quella del non lontano settembre del 2006».


«Allestire con luminarie un luogo riconosciuto dalle Autorità preposte come idraulicamente pericoloso e nel periodo più piovoso dell’anno - spiega ancora Fiore - annulla il faticoso lavoro che le associazioni di protezione ambientale, gli ordini professionali, gli organi di stampa e le istituzioni scolastiche stanno facendo nel nostro Paese nel promuovere la previsione e prevenzione dei rischi geologici per ridurre il numero delle vittime del dissesto geo-idrologico».
In conclusione della lettera, Sigea chiede al Comune di Polignano a Mare «di far rimuovere le luminarie dall’alveo della Lama Monachile e di compensare tale azione con una campagna di sensibilizzazione sui pericoli reali che comporta la frequentazione dell’alveo di una lama». La segnalazione è stata inviata anche alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Bari, perché effettui «le opportune verifiche sui fatti narrati nel rispetto delle norme in materia di difesa del suolo, di tutela della sicurezza pubblica e privata e di incolumità delle persone».

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