A Bari
Marijuana legale, il negozio troppo vicino alla scuola
La replica del "Fattoria della canapa": «Possiamo spostarci»
Il manifesto pubblicitario, verde brillante con tanto di foglia di cannabis, annuncia «work in progress» e «prossima apertura». In corso Cavour. A pochi passi dal liceo «Scacchi». Stando alle insegne pubblicitarie, insomma, un negozio di marijuana legale sta per essere aperto all’ingresso di uno degli istituti scolastici più affollati della città. Si tratta, stando almeno al materiale pubblicitario, di un hemp shop, o grow shop, uno dei negozi in cui è possibile acquistare prodotti di diverso genere a base di canapa: alimenti confezionati, bevande e infusi, farine, semi, piante e infiorescenze di marijuana purché a bassissimo contenuto di thc, che è la sostanza psicotropa, ancora illegale in Italia, che garantisce l’effetto di sballo tipico della marijuana illegale.
Ma nelle parole del preside c’è comunque un retrogusto amaro. «Come responsabile della scuola, combattiamo quotidianamente, davvero quotidianamente, contro il fumo delle sigarette e, ovviamente, contro il consumo di sostanze in genere. Non abbiamo avuto episodi particolari, situazioni particolarmente incresciose, ma non ci facciamo illusioni: anche solo per una questione statistica, dobbiamo supporre che anche i nostri studenti fanno uso di sostanze». Ecco dunque l’impegno della scuola: «Attività di educazione alla salute, prevenzione, tutto il lavoro di moral suasion degli insegnati e, ogni tanto, anche l’intervento dei carabinieri, con le unità cinofile». E non mancano le multe per il fumo di sigarette. «Sì - conferma Magistrale - anche le multe, con la segnalazione ovviamente ai genitori. Questo è il nostro compito istituzionale. Certo, spiace poi constatare che i messaggi che arrivano dall’esterno, pur autorizzati dalle istituzioni, sono di genere contrario».
Contattati per telefono, i titolari dell’attività commerciale, al momento, frenano. «Siamo produttori di canapa, la produciamo per un uso completo, dai prodotti alimentari, alle farine, agli olii e pellet», spiegano da «La fattoria della canapa». «Abbiamo pensato quindi anche alla commercializzazione ma, per alcuni prodotti, come le infiorescenze, la normativa non è del tutto chiara, ci sono molti punti interrogativi, stiamo valutando il da farsi per capire se l’apertura è fattibile o meno, e vogliamo andarci cauti».
Dunque work non in progress, ma in stand by. «Stiamo valutando anche una diversa ubicazione del negozio, magari nella zona dell’Ateneo».