La proposta
Zullo: «Riapriamo le case chiuse per superare la legge Merlin»
A sessant' anni dalla legge il presidente del gruppo consiliare pugliese di Direzione Italia-Noi con l'Italia, Ignazio Zullo, propone di «riaprire le 'case chiuse'» per la tutela sociosanitaria delle prostitute
BARI - «A 60 anni dalla legge Merlin», il presidente del gruppo consiliare pugliese di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, propone di «riaprire le 'case chiusè» anche al fine di «una tutela socio-sanitaria delle donne che liberamente scelgono di esercitare questa professione».
«Sessant'anni fa - sottolinea Zullo in una nota - la famosa legge Merlin chiudeva le 'case chiusè e, involontariamente, apriva il mondo della prostituzione non solo al Codice Penale ma allo sfruttamento, al degrado, al pericolo socio-sanitario». "Quello che viene definito il lavoro più antico del mondo - rileva il consigliere - si è continuato ad esercitare ma in condizioni che sono negative e pericolose solo per le donne, costrette a prostituirsi anche contro la propria volontà o vittime di tratte che le rendono schiave dei loro sfruttatori. Costrette a esibire il loro corpo ai bordi delle strade in condizioni igieniche e di sicurezza pessime».
«Ecco perché - evidenzia Zullo - le 'casè vanno riaperte: per una tutela socio-sanitaria delle donne che liberamente scelgono di esercitare questa professione, ma anche perché questa sia regolata a vantaggio del fisco». «Gli introiti - rileva - saranno tassati e le prestazioni definite in un numero massimo», e «a vantaggio della salute si potranno tenere sotto controllo le malattie trasmissibili sessualmente».
«Se ne avvantaggeranno - conclude il consigliere - anche le nostre periferie dove sarà risparmiato, soprattutto alle prostitute, lo spettacolo osceno dei corpi semi nudi in vendita»