La vertenza
Ex Om, Selectika è pronta a investire: Regione: ci sono altri
La cordata chiede garanzie sulle autorizzazioni per trattare i rifiuti e trasformarli in prodotti per imballaggi
La strategia dei due «forni» sull’ex Om sembra produrre effetti. Bocce ferme a Torino, dove il curatore del fallimento «Tua Industries», l’avvocato Alessandra Giovetti, continua a ripetere che nessun investitore ha depositato un’offerta economica per rilevare l’ex Om-Tua Industries (progetto minicar, 170 operai sospesi e stabilimento della zona industriale). Ma in realtà un’offerta di 31mila euro è stata fatta dalla società NextOne, rappresentata dagli avvocati Francesco Vanzetta e Valerio Vitale, per conto di un gruppo di imprenditori con interessi su un mercato ampio, dalla bici elettrica agli impianti di acquaponica (una pratica di agricoltura nella quale le piante vengono coltivate in assenza di terreno con il solo impiego di acqua arricchita di tutte le sostanze nutritive di cui i vegetali hanno bisogno). Giovetti ha ritenuto l’offerta dei 31mila euro talmente irrisoria da non non meritare nemmeno di essere presa in considerazione. Questo però non vuol dire che il «forno» piemontese sia chiuso. Giovetti non ha ancora depositato al giudice della sezione fallimentare che sta trattando il dossier «Tua», Vittoria Nosengo, l’istanza di chiusura del procedimento. Questo significa che se nei prossimi giorni dovesse arrivare un’offerta economica vincolante, (irrevocabile, scritta e garantita) la partita torinese si apre a partire dall’offerta presentata.
Ed è proprio a questo, passando al «forno» barese, che mira il pressing di Lero Caroli, presidente del Comitato monitoraggio Sepac, (Sistema economico produttivo aree di crisi) della Regione Puglia. E cioè a indurre i soggetti che negli ultimi mesi si sono fatti avanti a presentare un’offerta irrevocabile.
Quattro gli investitori che hanno manifestato interesse e tra questi c’è anche NextOne: i rappresentanti legali della società incontreranno forse già lunedì Caroli. «Siamo di fronte a quattro concrete manifestazioni di interesse e ci troviamo nella condizione di privilegio, per chi deve gestire una crisi come questa, di scegliere fra quattro offerte differenti e tutte e quattro credibili», assicura il presidente del Comitato Sepac.
Di NextOne si è detto. L’altro investitore è rappresentanto da «Ingegneria e Servizi» (I&S) che attraverso il rappresentante legale, l’ingegnere Tommaso Catalano, ha scoperto solo poche carte: quella di voler intermediare per la «Global electrification project» (Gep), network di imprese con capitali nordamericani interessate a impiantare una produzione di minicentrali per l’energia elettrica destinate a un mercato internazionale, e quella essere pronta ad assumere da subito tutti i 170 operai sospesi, indipendentemente dalla procedura fallimentare in corso a Torino. Ma all’incontro in Regione non ha depositato alcun progetto industriale e ha condizionato, seconda quanto riferito da Caroli, il versamento dell’offerta vincolante all’acquisizione di alcune notizie. Una risposta, questa, ritenuta un modo per prendere tempo.
Più concreto l’esito del faccia a faccia di Caroli con il rappresentante di «Selectika», una nuova società dietro la quale ci gli imprenditori baresi Antonio Leone (Carton Pack di Rutigliano) e Giuseppe Angelo Dalena (della Dalena ecologia di Barletta). Il progetto è quello di impiantare nell’ex Om una fabbrica riciclaggio di carta, cartone e plastica per ricavarne prodotti riutilizzabili per l’imballaggio. Nessuna difficoltà a consegnare il piano industriale né a depositare una congrua offerta vincolante. Ma c’è un «ma». Da mesi Selectika chiede alla Regione e agli altri rappresentanti istituzionali (in particolare al sindaco di Modugno Nicola Magrone) garanzie sul trasferimento del fabbricato e sul nulla osta ambientale. Di nuovo c’è che Selectika è disposta ad assumere fino a 102 operai ex Om e quindi a fronte di un ampliamento dell’investimento alla produzione di polvere di vetro. Ma ha chiesto tempi stretti. Epperò Caroli non prima della prossima settima incontrerà anche il quarto soggetto interessato, rappresentato dagli avvocati Francesco Repice e Domenico de Simone, dietro il quale si nasconde una cordata di grossi investitori attivi nell’automotive.
Ma i passi concreti, per ora, si fermano sulla scia aperta dai pugliesi di Selectika.