La riflessione
Ma il Nord l’autonomia l’ha già presa (con i soldi)
Lo sapevamo che è come se questa autonomia la avessero già? E lo sapevamo che da tempo già si prendono tanti soldi in più togliendoli al resto d’Italia?
Quando si dice ingordi. Allora, con un colpo di mano notturno della Lega, si è tentato di togliere al Sud anche i soldi del Fondo sviluppo e coesione. Sono quelli che per l’80 per cento dovrebbero andare al Sud in riparazione del divario, ma che si è provato a passare a tutte le altre regioni. Suscitando l’ira funesta della ministra Lezzi, con minaccia di dimissioni e promessa di rivedere il malfatto. Non allontanando però il sospetto che sia un ricatto per ottenere la madre di tutte le decapitazioni del Sud: l’autonomia rafforzata per le Regioni del Nord. E però, colpo di scena: lo sapevamo che è come se questa autonomia la avessero già? E lo sapevamo che da tempo già si prendono tanti soldi in più togliendoli al resto d’Italia? E ai quali vogliono aggiungerne altri?
Questa la misconosciuta verità mentre Veneto, Lombardia, Emilia, Piemonte (e ora Liguria) insistono perché il federalismo differenziato sia sempre più differenziato a loro favore e a danno, soprattutto, del Sud. Al quale non solo negli anni è stato già sottratto tutto ciò che è andato a loro. Ma col quale vogliono completare l’opera facendola passare come un vantaggio per tutti. Aggiungendoci, visto che ci siamo, il Fondo coesione.
Sembra la trama di un giallo, ma è la verità. Il tranello è la legge 42 del 2009, merito del notorio ministro leghista Calderoli.
Che doveva stabilire il criterio col quale lo Stato avrebbe finanziato i servizi pubblici comunali e regionali. Per farlo, si sarebbero dovuti calcolare i Lep, livelli essenziali di prestazione: cioè il fabbisogno minimo sotto il quale non si sarebbe dovuto andare per nessuno. In base alla Costituzione che garantisce stesso trattamento a tutti i cittadini, non migliore a uno di Vicenza e peggiore a uno di Foggia. Era peraltro un obbligo dalla partenza del federalismo fiscale del 2001, mai rispettato.
Ma anche nel 2009, stesso trucchetto. Siccome questi Lep non si calcolano neanche allora, temporaneamente (notare: temporaneamente) si decide di continuare con la
Da allora sono passati 10 anni. Durante i quali, ovviamente, la spesa pubblica al Nord è sempre stata superiore a quella per il Sud. Per ogni cittadino di Brescia, 3.671 euro in più rispetto a uno di Potenza. Come rivelano i Conti Pubblici Territoriali, non qualche setta sudista. E perché?
Peccato che la casa più meridionale in cui i Frecciarossa ti portano è Salerno. Il resto, zero. Non siete italiani come gli altri. Siete un’Italia secondaria.
Ma non è finita. Mai la spesa pubblica dello Stato, delle aziende ad esso collegate e della Pubblica amministrazione ha raggiunto al Sud il livello del 34 per cento, pari alla percentuale della popolazione interessata. Mai oltre il 28 per cento. Con un danno per il Sud di 61 miliardi l’anno, coi quali il Sud avrebbe potuto avere tanti poveri in meno e tanti giovani non emigrati.
Ma anche lì,
In questo ambientino a loro favore, in questa truffa di Stato, le Regioni candidate alla secessione (pardon, autonomia rafforzata) non solo hanno lanciato una gigantesca campagna di disinformazione continuando a spacciare cifre false e parlando di
Cosa dire? Servirà dire che ora basta?